Via del Vento
2007
9788862260039
“Vietato uscire” è un libello contenente due racconti di Drieu La Rochelle, curato da Massimo Del Pizzo per i tipi delle edizioni Via del Vento, integrato nella collana “Ocra Gialla”, composta da testi inediti e rari del Novecento.
Si tratta di due racconti di Drieu La Rochelle precedentemente apparsi in diverse circostanze: quello eponimo, in rivista (1930) e nell’antologia “Journal d’un homme trompé”; l’altro, “La voce”, originariamente apparso come plaquette di Champion (1929).
“Défense de sortir” ha ragione di interesse, per filologi e appassionati dell’opera di Drieu, fondamentalmente perché si tratta di un esperimento di fantascienza, piuttosto estraneo alle sue corde: è ambientato in un futuro distante circa trenta anni, nel 1963, caratterizzato da periodiche odissee nello spazio dell’umanità. Un primo razzo viene lanciato, un piccolo equipaggio a bordo, alla volta di Venere; è atteso entro un breve lasso di tempo, per dare conferma dell’esistenza di un pianeta abitabile o abitato. Il ritardo alimenta speculazioni da parte di tutti i cittadini: altre tre spedizioni, successivamente, seguiranno la stessa sorte. Nel frattempo le dittature di tutto il mondo – diviso tra federazioni fasciste e sovietiche – si ritrovano ad affrontare due movimenti d’opinione radicalmente divergenti: “Altrove” spinge per una migrazione di massa dell’umanità nello spazio, convinta che esista una dimensione migliore; “Quaggiù” punta il dito a terra e crede che niente esista al di fuori dell’umano, e che il nostro pianeta sia degno di adorazione. D’altra parte, le condizioni di vita dei cittadini sotto i regimi sono (parzialmente…) migliorate; si lavora – per poche ore al giorno! – soltanto tra i venticinque e i quarantacinque anni, si campa fino a cento. Gli abitanti della Terra sono, tuttavia, soltanto seicento milioni, per via di “maltusianismo e droghe folgoranti” (p. 8).
L’esito della vicenda – l’affermazione della fazione di Quaggiù – si celebra con l’edificazione di un fallico obelisco, simbolo “dell’unione fatale dell’Uomo con il proprio Pianeta”, e con il posizionamento di cartelloni sui campi d’aviazione. Il motto, inequivocabile, è “Vietato Uscire”.
Al di là dell’opportuna comparazione tra il futuro congetturato da Drieu e le sue idee politiche, il racconto guadagna fascino per via dell’insolita adesione al genere fantascientifico, come si diceva, e per una scrittura capace di tenere viva la curiosità del lettore; l’esito della narrazione è talmente lineare che non mi sembra possa meritare interpretazioni o approfondimenti particolari. La metafora è tutt’altro che illeggibile. Si tratta di una distopia – un futuro apocalittico, come scrive il curatore, in cui ha potuto “chiudere lo spazio e bloccare il tempo”, segnando “l’inizio dell’involuzione – e forse della fine – della razza umana” (p. 30). Visione perfettamente in linea con lo spirito di Drieu.
Apprezzabile e ben documentata la nota al testo del Professor Massimo Del Pizzo; parlando degli antecedenti nella science fiction francese, a proposito del racconto eponimo, ricorda naturalmente Restif de la Bretonne, Verne e poi Rosny Ainé (“La Mort de la Terre”, 1910) e Maurice Renard; rimarcando che la circolazione di quella statunitense sarà significativa solo a partire dagli anni Sessanta. Tra i successori apocalittici, segnala i nomi – degni direi di approfondimento – di René Barjavel (“Ravage”, 1943) e Jacques Sternberg (“La Sortie est au fond de l’espace”, 1956).
Quanto a “La voix”, aficionado e studiosi esulteranno per via della nuova incarnazione del tradizionale alter ego di Drieu La Rochelle, Gille: come gli esperti dell’opera del genio di “Fuoco fatuo” possono sospettare, il racconto torna su tutta una serie di topoi cari all’autore – contrasto tra amore e morte, giovinezza e vecchiaia, significato profondo delle relazioni sentimentali e della loro rottura, idolatria della bellezza e intolleranza della decadenza, nitida coscienza d’incomprensione da parte del protagonista maschile – ambientati, stavolta, tra le rovine di Roma. “Ci sono città e donne che somigliano alla morte”, commenta François, incolore e funzionale narratore della storia: Gille è uno di quegli uomini che “non possono muovere un sol passo senza che si levi una donna che rappresenti l’idea della stagione” (p. 17). Qui si restituisce memoria a un matrimonio vissuto anni prima, concluso così male che sembra non esserci senso; ecco che sono due amici a parlarne, cercando linearità in un episodio che non può averne. Gille è un loro personaggio. Stavolta Drieu cerca di nascondersi – o forse il racconto è solo il frammento d’un progetto più ambizioso…
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Pierre-Eugène Drieu La Rochelle (Parigi, 3 gennaio 1893 – Parigi, 16 marzo 1945), romanziere e saggista francese. Esordì nel 1917 con “Interrogation”. Partecipò ventenne alla prima guerra mondiale, fu collaborazionista nella seconda. Direttore, in quegli infelici anni, della Nouvelle Revue française, morì suicida, rifiutando (o evitando) d’essere processato per la sua adesione al nazismo.
Pierre Drieu La Rochelle, “Vietato uscire”, Via del Vento, Pistoia 2007. Traduzione e cura di Massimo Del Pizzo. Collana Ocra Gialla – Testi inediti e rari del Novecento – a cura di Fabrizio Zollo.
Prima edizione: “Défense de sortir”, rivista Bifur, numero 6, luglio 1930. Il racconto è quindi stato integrato in “Journal d’un homme trompé”, Gallimard, Paris, 1934; “La voix”, Champion, 1929.
Gianfranco Franchi, aprile 2008.
Prima pubblicazione: Lankelot.
Un racconto di fantascienza di Drieu. Possibile? Possibile.