duepunti edizioni
2005
9788890140396
“Una giornata nera” è un romanzo breve fumettato, o un fumetto romanzato, nato per sensibilizzare i giovani della nuova generazione ad una delle questioni più drammatiche della società italiana contemporanea: il lavoro nero. Protagonista è un adolescente nemmeno quindicenne, Luca, studente in una piccola città di provincia; sta cominciando a farsi delle domande e non trova nessuno che dia le risposte giuste. Osserva e analizza il comportamento dei suoi compagni, informandosi sulla loro situazione famigliare, per decifrare se le sue perplessità e le sue aspettative siano eccezionali o meno. Ha già capito che i padri dei suoi amici non hanno inventato niente, a differenza del suo, e non recitano ogni giorno pur di non raccontare la verità: perché suo padre continua a spacciarsi per attore in film che non escono mai? Cosa sta nascondendo? Nasconde una vita di sacrifici in cantieri estranei alle norme sulla sicurezza sul lavoro, estranei al riconoscimento dei diritti dei lavoratori, estranei ai contratti: nasconde una quotidianità da operaio della prima rivoluzione industriale pur di garantire a sua moglie e a suo figlio un dignitoso stile di vita. E magari qualche prospettiva.
Luca non riesce a capire subito. Vede un amico in giro col motorino e pensa che l’amico sia stato furbo a trovarsi al volo un lavoretto e via. Il problema è che il suo amico lavora nelle condizioni di tanti altri; senza tutele e senza contratto. E quando un giorno ha un incidente e rischia una gamba nessuno può proteggerlo, né aiutarlo. Poco a poco, Luca scopre che lo sfruttamento dei cittadini lavoratori, minorenni o meno, è diffuso e normalizzato; per esempio, c’è una compagna che lavora come commessa in un bar già dalle cinque di mattina: ecco perché a scuola spesso non si regge in piedi.
Luca sperimenta, nella “giornata nera” eponima, la vita dei suoi concittadini che hanno dovuto accettare le condizioni di quei neri padroni; la partenza sul camioncino, la mattina presto, assieme ad italiani silenziosi e cupi e stranieri allegri e sorridenti; il mancato inizio della giornata da bracciante per via dell’annunciato arrivo della polizia; l’esordio, quindi, in un misterioso cantiere, a lavorare con la malta sotto un sole che cuoce: con un capocantiere che per un po’ d’acqua vuole tre euro. Quando la situazione sta per precipitare, l’intervento salvifico di un vecchio amico del padre risolverà la situazione. E in casa, proprio quando Luca si sta per aprire in famiglia, raccontando loro che ha finalmente compreso il senso e lo spirito dei loro sacrifici, lo attende una buona notizia: suo padre è stato assunto in regola, busta paga tutti i mesi, quaranta ore a settimana, vacanze e malattia pagate. Lavorerà nel caseificio del signor Luciano, che Luca ha visitato in gita con la scuola. Un’azienda dove i lavoratori sono rispettati e tutelati. L’onesta, infine, ha dato risultati. Il prezzo è stato terribile, ma le soddisfazioni – e quella famigliola riunita a cena – sono magnifiche e consolatorie.
“Una giornata nera” sembra nato idealmente per venire incontro alla necessaria educazione delle nuove generazioni ai diritti dei lavoratori: in un momento storico e politico come questo, caratterizzato da un approccio imprenditoriale brigantesco nell’infame indifferenza – quando non nel chiaro avallo: cfr. recente conversione dei contratti di formazione in bieca cartoleria – delle istituzioni, è fondamentale ricordare ai cittadini che tutto quel che s’è rivendicato nei secoli non può andare perduto: e che l’esigenza del rispetto delle vite umane, e della dignità dei cittadini in ogni posto di lavoro deve essere piazzata al primo posto. È un libretto che dovrebbe tornare a circolare nelle scuole, come in passato (prima edizione: 2005) è avvenuto, per offrire agli insegnanti uno strumento di confronto e dibattito con gli allievi; il pericolo più grande è che la tragedia del lavoro nero sia accettata come qualcosa di plausibile, di consueto e quindi di lecito. “Una giornata nera” aiuta a capire come dovrebbero andare le cose in una nazione civile e democratica: almeno, in una nazione che desidera tornare a essere civile e democratica.
Nel contesto dell’opera narrativa di Claudio Morici, questo racconto lungo non costituisce un unicum dal punto di vista delle tematiche: “Actarus” non è forse un libro che denuncia l’alienazione della vita d’ufficio, e la ripetitività orribile delle giornate dei lavoratori? Non è forse la satira delle nostre prospettive e delle nostre condizioni di vita?
La sua precedente antologia “Teoria e tecnica dell’artista di merda” leggeva la realtà del lavoro da altro punto di vista; denunciando la povertà e l’abbandono degli artisti e la loro costrizione a una vita da “agenti segreti”, di giorno lavoratori sfruttati in attività più o meno improbabili e di sera e di notte attori, scrittori, performer e via dicendo, raccontava la decadenza culturale e civile del nostro Paese con amarissima ironia. Illuminando le difficoltà, le frustrazioni e le depressioni di molti di noi, spiegandone le cause e gli effetti e lasciando, infine, al lettore il compito di giudicare, Morici spiegava l’essenza metamorfica della flessibilità, e del precariato: e ne tracciava l’esito più atroce, la negazione dell’identità.
“Una giornata nera” conferma uno degli aspetti fondamentali della scrittura di Morici: la sua capacità di illuminare le zone d’ombra della nostra società e delle nostre esistenze, con intelligenza e con il solito humour, e una magnifica estraneità alle ideologie. Questa è un’operetta filologicamente destinata a valere come supporto per l’analisi della sua opera omnia: l’artista Morici, una volta ancora, è al fianco dei cittadini lavoratori. Con stile, con umanità, con rispetto. Senza tessera di partito.
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Claudio Morici (Roma, 1972), romanziere e net artist italiano.
Laureato in Psicologia Clinica con una tesi intitolata “Fenomenologia esperenziale del sognare lucido” (pubblicata in “Sogni Lucidi”, a cura di Fabrizio Speziale, Edizioni Il Punto d’Incontro, Vicenza, 1999), ha lavorato per due anni in diverse comunità terapeutiche, prima di cambiare lavoro. È stato direttore dei contenuti del sito d’arte indipendente www.gordo.it. Ha esordito con il romanzo “Matti slegati” nel 2003.
Marco Failla (Palermo, 1976), fumettista e illustratore italiano.
Claudio Morici & Marco Failla, “Una giornata nera”, Duepunti, Palermo 2005.
Testo di Claudio Morici. Illustrazioni di Marco Failla. Prefazione di Domenico Agnello. Aiuto matite Paola Antista e aiuto matite e elaborazione digitale Roberto Di Salvo.
Gianfranco Franchi, dicembre 2007.
Prima pubblicazione: Lankelot.
“Una giornata nera” sembra nato idealmente per venire incontro alla necessaria educazione delle nuove generazioni ai diritti dei lavoratori…