Profondamente grato alla Famiglia Umaghese e a Mariella Manzutto e Aldo Flego, redattori del nostro amato “Umago Viva. Notiziario degli esuli del Comune di Umago”, per gli articoli che mi hanno dedicato nell’ultimo numero della rivista [137, aprile 2020]: è per me motivo di singolare contentezza, perché questa rivista era la rivista più amata dai miei nonni materni, e ricordo bene con quanta tenerezza e quanto orgoglio sfogliavano ogni numero del giornale, commentando e discutendo letteralmente ogni articolo, ritrovando i nomi e le storie dei compaesani e dei vicini, degli amici e dei conoscenti, dispersi per mezzo mondo dopo la disgrazia dell’esodo. Certe volte, leggendo certi pezzi, nonna si infiammava e mi leggeva tutto quanto ad alta voce, comiziando. “Ma Bruno, deve imparare! Deve sapere!” – diceva al nonno, che le faceva notare che forse ero troppo piccolo. Forse ero troppo piccolo davvero, ma ascoltavo bene. Ho imparato tutto quello che ho potuto.
Perduti loro, nella prima metà degli anni Zero, è stata mia madre a restare fedelissima al giornale. Mi teneva da parte tutti i numeri. Mi passava la sua copia con occhi pieni di speranza, con un sorriso timido che diceva tutto quanto. Quel sorriso e quegli occhi mi avevano affidato una bandiera blu dell’Istria nostra, tanti anni prima, quando ero piccolo, con un pezzo di tricolore. Sta qui vicino, incorniciata, quella bandiera, mamma.
Perduta mia madre, ormai cinque anni fa, sono io adesso l’avido lettore. Cerco di imparare più che posso, perché adesso a parlarmi di Umago siete rimasti voi e il caro cugino Giorgio: dietro di me non c’è più nessuno. Ritrovarmi nominato su “Umago Viva”, e trattato con buone e oneste parole, è stata ragione di estremo orgoglio. Non serve dire altro.
Nel primo articolo, apparso nella rubrica “Attività e attualità”, si fa riferimento alla mia collaborazione con l’IRCI, Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, in coincidenza con le mostre “Come eravamo” e “Ci siamo ancora”, così apprezzate dalla nostra gente; e si parla poi della storia della mia famiglia materna, con tanto di foto. Nel secondo articolo, apparso nella rubrica “Racconti e ricordi”, ci si sofferma su diversi aspetti del mio vecchio “Monteverde” [Castelvecchi, 2009] e si fa riferimento al mio racconto “Tre volte Trieste”, pubblicato dal “Piccolo” a marzo, osservando tutta una serie di cose giuste. Orgogliosamente istriane.
Il sito ufficiale della rivista è qui: https://famigliaumaghese.jimdofree.com/