The Surrender

The Surrender Book Cover The Surrender
Toni Bentley
Fazi
2005
9788876250118

“Una volta ho amato un uomo così tanto da annichilirmi: ero tutta Lui e niente Me. Ora mi amo quel tanto che basta perché non esista alcun uomo: sono tutta Me e niente Loro. Una volta loro erano tutti Dio e io ero un parto della mia fantasia, ora sono gli uomini a essere un parto della mia fantasia. Lo stesso gioco, ma in posizioni diverse. Non conosco altri modi di giocare. Qualcuno deve stare sopra, qualcuno sotto. Stare fianco a fianco è una noia (…). Il mio passaggio non è stato da sotto a sopra, ma da sotto a sotto: dalla mia dolorosa sottomissione emotiva alla mia beata sottomissione sessuale. Questa è la storia del mio cambiamento e del prezzo che ho pagato. Molto caro” (Toni Bentley, incipit di “The Surrender”).

Vent'anni di danza classica per scolpire un culo perfetto: e per vivere un'esperienza d'amore completa, sciolti “i muscoli, i tendini, la carne, la rabbia, l'ego, le regole, i censori, i genitori, le cellule, la vita” (p. 15). La sodomia come esperienza di eternità: come atto sessuale più estremo e sensato. La sodomia come viatico alla conversione di un'atea: è il suo momento di misticismo. Perché perde il controllo, s'abbandona completamente al suo amato; oltre il controllo, scrive, “c'è Dio”.

La narratrice ha una serie di convinzioni. Il culo non sa mentire. La sodomia trascende tutti gli opposti, tutti i conflitti. La sodomia dà speranza. Il sesso anale è un evento letterario. Non ha a che fare col sentimentalismo, ha a che fare col limite scomodo della verità. La collera, scrive, “regna nel culo. È un vicolo dickensiano, il culo” (p. 90). Il culo è l'uscita verso l'infinito: “la porta di servizio per la libertà”. Il culo, infine – ma questo non viene scritto – è il ricordo più bello dei tre anni d'amore vissuti con A-Man, l'amante perfetto, sognato, vissuto e perduto. Questa ossessione per la sodomia nasconde l'ossessione per un grande legame andato distrutto.

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La Bentley racconta la sua vita a partire dai primissimi anni di danza classica, e dalla sua formazione famigliare: figlia di genitori atei, ha sempre osservato con stupore cosa significasse credere in Dio per le sue amiche e per le ballerine, e ha sempre desiderato di poterlo fare. La danza le ha insegnato “il dolore finalizzato al progresso, il dolore finalizzato alla bellezza”: non è mai stato un dolore finalizzato a sé stesso, non ha mai avuto a che fare con la santità. Non bastava. Ma lei continuava a cercare Dio: “lo sposò”, a ventitre anni, unendosi al figlio d'un pastore; ma poi lo smarrì di nuovo, dieci anni dopo. Prima e dopo, storie e avventure; come una “scienziata del sesso”.

Meravigliosa quella col suo massaggiatore. Figlia questa massima: “Per me l'amore esiste solo in un attimo di scelta in un attimo di tempo: non vi è altra manifestazione se non quella che è a portata di mano lì per lì. La chiave di tutto sta nel ripetere quegli attimi” (p. 44). E poi tutta una serie di amarcord: menage a trois, orge, feticismo dei piedi, feticismo della biancheria (mutandine “senza cavallo”), maschi lesbici (cunnilingus), uomini-bestia, esperienza lesbica (“è come guardare in faccia il narcisismo esclamando un sonoro sì. Profondo. Umido”), tre donne e un solo uomo, culto per il sesso a stomaco vuoto e per le cene in compagnia d'un libro, storie di sesso con cristiani repubblicani e con atei di sinistra (“lezione di delusione progressista”), prima sodomia (“smisi il lutto per la fine del mio matrimonio”), depilazione (con tanto di rituale), arte della fellatio (molte le varianti segnalate), gelosia (artefatta, e infine vera).

Letture principe, segnalate con negligenza a un tratto, Simone Weil, Freud, Nietzsche, D.H. Lawrence, Anais Nin, Henry James, Erich Fromm, Erich Hoffer, Ernst Becker, Kierkegaard.

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“Tutti gli stati americani avevano una legge antisodomia fino al 1962, quando l'Illinois fu il primo ad abrogare la legge. La conseguenza fu un'ondata costante di abrogazioni in altri 27 Stati e nel Distretto della Columbia: è bello vedere che tutte quelle inculate nella capitale erano state finalmente legalizzate” (p. 119). Sì, è ancora così in Texas, Missouri, Kansas, Oklahoma: almeno, per gli omosessuali; altrove (Florida) per tutti. Tra 1954 e 1974 ci furono 125 arresti per sodomia in South Carolina. È una scelta che costa cara, negli Stati Uniti: la loro democrazia – è il caso di dirlo – è piena di buchi.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Toni Bentley (Perth, Australia, 1958), ex ballerina classica del New York City Ballet, per dieci anni; quindi, giornalista e scrittrice. Nata in Australia, vissuta a Bristol e a New York.

Toni Bentley, “The Surrender”, Lain-Fazi, Roma 2005. Progetto grafico, copertina e logo di Maurizio Ceccato. Traduzione di Anna Mioni.

Prima edizione: “The Surrender”, 2004.

Gianfranco Franchi, gennaio 2010.

Prima pubblicazione: Lankelot.