Voland
2011
9788862431033
Cos'è la realtà? La realtà è tutto quel che riesco a raccontare: tutto quel che posso osservare: tutto quel che conosco e posso nominare. È tutto quello che mi colpisce; quello che riesco a guardare; quello che arrivo a capire. Il segreto della realtà è che non è niente affatto condivisa. Perché la realtà dipende dalla mia conoscenza, e dalla mia sensibilità. La realtà è uno sguardo che cambia. E il principio della realtà è, semplicemente, essere intesa.
Conosceva questo segreto un poeta francese, di sangue polacco e cultura ebraica; si chiamava Georges Perec e per tre giorni di seguito, nell'ottobre del 1974, decise di restare a guardare tutto quel che succedeva in place Saint-Sulpice, a Parigi, passando da una panchina a un tavolo di un caffè. Conosceva la segreta essenza della realtà, Perec, e finì per rivelarla raccontando tutto quel che sembrava accadere naturalmente, normalmente, come niente fosse, in momenti diversi di tre giorni qualunque in una strada qualunque d'una città romantica, e piena di vita. La sua.
Perec voleva raccontare quello che generalmente non si osserva, quello che tendenzialmente non viene notato, quello che accade senza lasciare traccia di sé: “quello che succede quando non succede nulla, se non lo scorrere del tempo, delle persone, delle auto e delle nuvole”. Già: e come voleva raccontarlo? Diciamo così, da cronista: da cronista delle piccole cose, da cantore di tutte le azioni, da bambino curioso, e poi da vecchio rincoglionito. Qualcosa del genere.
Cosa succede, allora, in quei giorni di ottobre, in place Saint-Sulpice? Succede che dalla fontana non esca una goccia d'acqua. Che dall'alimentari esca una signora con un pacchetto di dolci a forma di piccola piramide. Che passa un bus. Passa un motorino. E una ragazza fuma una sigaretta. I piccioni si spostano da una grondaia all'altra. Un fattorino consegna una bibita. E poi succede che il vento muove le fronde degli alberi. Suonano le campane. Passa un tizio tutto indaffarato con una cartella sottobraccio. Fa freddo. Una moto accende i fari. E il giorno dopo cambia qualcosa? Cambia qualcosa. Sembra che ci sia meno traffico. Sembra che ci siano meno piccioni. Passa un uomo che cammina col naso per aria, passa un altro che cammina guardando in terra. Cose del genere. Cose che accadono, e che nessuno racconta. A parte il poeta Perec.
La nuova edizione Voland del suo buffo e docile “Tentativo di esaurimento di un luogo parigino” (euro 12, pagina 64) è completa di una serie di foto scattate da Pierre Geztler, irregolari e piene di vita, e di una notevole postfazione del curatore, Alberto Lecaldano. Non fatene, per favore, un esercizio di stile; non fatene una lezione di scrittura creativa.
Questo “Tentativo” era un giocattolo autoriale che nasceva per essere singolare, insolito, nuovo: in altre parole, qualcosa di perfettamente originale, e possibilmente irripetibile. E alè, così è andata, così è stato, così deve restare. Bando agli epigoni. A noi spetta, finalmente, innovare. E come insegnava il maestro, disorientare: restituendo respiro lento, e linearità.
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Georges Perec (Parigi, 7 marzo 1936 – Ivry-sur-Seine, 3 marzo 1982) è stato uno scrittore francese, membro dell'Oulipo. Figlio di cittadini ebrei di origine polacca, vittime delle atrocità della guerra.
Georges Perec, “Tentativo di esaurimento di un luogo parigino”, Voland, Roma, 2011. A cura di Alberto Lecaldano. Foto di Pierre Getzler. Euro 12, pagine 64. Codice ISBN: 9788862431033
Prima edizione: “Tentative d'épuisement d'un lieu parisien”, 1975.
Approfondimento in rete: WIKI it / Associazione G. Perec / Fotologie
Gianfranco Franchi, dicembre 2011.
Prima pubblicazione: “Il Riformista” del 24 dicembre 2011, pagina 7. A ruota, Lankelot.
Un giocattolo autoriale che nasceva per essere singolare, insolito, nuovo: in altre parole, qualcosa di perfettamente originale, e possibilmente irripetibile