Serio f’aceto

Serio f'aceto Book Cover Serio f'aceto
Angelo Zabaglio
Ensemble
2011
9788897639121

A quasi quattro anni di distanza da “Lavorare stronca”, l'anarchico e corrosivo outsider Angelo Zabaglio, alias Andrea Coffami, torna a pubblicare: e torna a pubblicare per la gioia e per il divertimento dei suoi lettori e dei suoi spettatori, conquistati sul campo, da protagonista di eventi, letture e performance di vario ordine e grado in tutto il territorio nazionale. Zabaglio è pieno di personalità, di sentimento e di rabbia; di sofferenza e di voglia di vivere, e di divertire. È un poeta-rapper che racconta come si sopravvive nell'italietta forzista, e che lingua si parla tra San Lorenzo e il Pigneto, nella Roma alternativa che sta cercando di dare vita a una sua espressione originale. È un artista consacrato alla scrittura da quando era ragazzino, dai tempi dell'Università: è una delle anime storiche degli “Scrittori Precari”, con Gianluca Liguori, e da qualche tempo collabora con la neonata “Cricca 33”, casa delle narrazioni popolari. È un giullare irriverente, ribelle e semplice, con una fortissima personalità autoriale.

Alè, entriamo nel vivo. Cinquanta nuove poesie zabaglie: “poesiole sonore che forse più che lette andrebbero ascoltate”, dice l'artista, “poesie per chi pensa che la poesia non sia solo poesia”, chiarisce, “poesia per chi ha voglia di polpacci”, consiglia.

Sono versi pallidi come “pasta capitana sopra i denti”. Sono calembour e associazioni di idee [“Link correlati”], apparentemente improbabili [“dal kebab ad Al-Qaida, dalla verità alla finzione / dalle notizie di regime al mangime per cani / dalle case chiuse alla mercificazione”]; e irregolarmente kitsch [“Lei sorpresa come Kinder”]. Sono istantanee dell'incubo della vita metropolitana contemporanea, dell'isolamento e della malinconia [“La solita depressione che mi butta giù. / E non ci sei tu. / La solita mia tristezza che mi butta giù. Non ci casco più. La solita malattia che non mi”, si legge in “Stessa solfa”].

Sono versi aritmetici e farneticanti [“Il sommo poeta”: “Quattro poeti / più / Sei poeti / Uguale / Dieci poeti”: con variante errante, che dà nove per risultato]; sono versi irriverenti e mattoidi, volgarotti e lascivi [“mi bruciano i coglioni come olive in friggitrici / e dopo ribadisci 'Niente sesso mi capisci?' / mostrandomi le tette mentre ce ne andiamo in bici”]; sono versi iconoclasti, autoironici, filosofici [“Il difetto dello scrittore moderno giovane / essenzialmente è lo scrivere / il resto poi viene naturale, come ingerire dell'acqua / pensando sia grappa”].

Sono versi nonsense [“Si sta come le frigide / sui mongoli / le hunziker”], rime da rapper [“sono banana senza cita / sono mostra senza gita / sono amica senz'amica / sono carne senza pita”] e giochi da performance [“Ginnastica per il pubblico di un reading”]; gaie stravaganze [“E allora accendo la tele / e ci vedo i dvx che ho scaricato / potremmo far nottata con Boris (oppure Borat) / basta che però me lo dai”) e allucinate coprolalie; inviti ai giochi a tre e alle più fantasiose applicazioni del Meccano; vaghe reminiscenze letterarie, e allegri dogmi di poeta: “La sa la differenza tra scrittore e scribacchino? È un po' come il pittore e l'imbianchino. / Meglio il primo? / E chiamati Picasso a verniciare il terrazzino!”. E alè, tutto chiaro.

Diverse di queste poesie sono diventate canzoni, incluse nei Cd “Di bocca in bocca” [Cookmusic, 2012], “Hovogliadisbu” [Cookmusic/Riverbero, 2010], “Nonòflò” [2009] e “L'album del suicidio” [2007]. In appendice, l'elenco completo – abbinato a un allegro cruciverba. Così.

Speriamo di non aspettare altri quattro anni per un nuovo Zabaglio. Intanto, studiatevi il calendario dei suoi spettacoli e regalatevi qualche ora di divertimento, di letteratura, di disimpegno e di romanità.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Angelo Zabaglio (Latina, 1979), poeta, scrittore e musicista italiano. Grande performer.

Angelo Zabaglio, “Serio F'Aceto”, Edizioni Ensemble, Roma, 2011. Collana “La poésie”, 6.

Approfondimento in rete: Scrittori Precari

Gianfranco Franchi, gennaio 2012.

Prima pubblicazione: Lankelot.

Speriamo di non aspettare altri quattro anni per un nuovo Zabaglio. Intanto, studiatevi il calendario dei suoi spettacoli e regalatevi qualche ora di divertimento, di letteratura, di disimpegno e di romanità.