Louis Coquelet, dimenticato scrittore francese del Settecento, torna a far parlare di sé a qualche secolo di distanza, perché incresciosamente una sua vecchia satira dimostra una certa italica attualità: si tratta di un libro bifronte, Elogio di Nulla – Elogio di Qualcosa (Duepunti, 96 pp, 9 euro), ideale per raccontare la cancellazione della coerenza, dell’onestà e della linearità in una società, come quella occidentale, che ha trasformato il giornalismo in lobbismo, la politica in un’attività imprenditoriale con sfumature pubblicitario-catodiche, la verità in una questione di prospettive, e di contingenze.