“Memoir”, perché “raccolta di scritti politici” o “raccolta di corsivi” è parzialmente inesatto e in ogni caso inadeguato; c’è qualcosa, in questo libretto, di inequivocabilmente testamentario: è un punto a capo. Non un congedo ma una pietra sopra. Ho pensato a dove posizionarlo nella mia biblioteca: ho uno scaffale dedicato a certi corsivi d’autore che ospita gli Scritti corsari di Pasolini, diverse pagine di Goffredo Parise, Il conformista di Massimo Fini, una raccolta di provocazioni di Luciano Bianciardi…