Il Foglio Letterario
2000
L’unico libro di versi pubblicato da Gordiano Lupi è questo delicato e privato omaggio alla sua compagna di vita, “Poesie per un amore”. Originariamente edito nel 2000, è recentemente (2006) giunto alla sua quarta ristampa. È una lettera d’amore e d’appartenenza – totale – in versi; nostalgia per una lontananza lancinante e insostenibile. Lei è “protagonista dei miei racconti. Scintilla lirica di poesie d’amore. Perché non so scriverne altre. È come una musica infinita e monocorde la musica dell’amore. Ma spero di continuare a sentirla insieme a te. Ad ogni passo della mia vita. Per sempre” – scrive Lupi nella prefazione (verrebbe da nominarla “lettera d’accompagnamento”). Il poeta è “airone addormentato / che attende il futuro” (“Pensiero d’amore”) – questa è la migliore immagine in assoluto; altre, che non siano eco di buone letture di poesie sentimentali, diverse canzoni pop e dell’adorazione incredula d’un innamorato vero non ne troveremo. In fin dei conti, in questo caso sembra si possa riconoscere nell’onestà, nell’innocenza e nella purezza del sentimento espresso il talento primo del libro; Lupi non è Neruda e non è Petrarca, in queste pagine è semplicemente un uomo innamorato che canta in versi quella musica “infinita e monocorde” che annunciava in principio. Non c’è ragione di letteraria esultanza; ma umana sì, naturalmente, perché questa intensità è accecante e rara. La grande poesia sentimentale è altrove, nella nostra Letteratura: d’accordo. Che importanza ha? Questa è poesia che annuncia un grande amore; per Dargys, per la sua Cuba, per l’innocenza perduta. Mica poco.
Venti le poesie presenti nella raccolta. Assenza, lontananza, desiderio, nostalgia sono le tematiche fondamentali: alternate a spaccati intimisti (“Risveglio fatto di niente, / amaro sapore e caffè / che si perde nell’aria” si legge in “Assenza”), a registrare che il passato (cfr. “Lettere da lontano”) è annegato “nel mare dell’abbandono”; da quando c’è lei, Dargys, nient’altro ha senso e nient’altro ha importanza.
Cuba – l’isola di Dargys – emerge. Quel che ci interessa e ci appassiona, nell’ottica d’una visione d’insieme della produzione di Lupi, sono le prime attestazioni in versi della sua sensibilità nei confronti della tragedia della Cuba castrista e comunista. Qui, ad esempio, troviamo qualche tratto interessante: “Cadde un guerriero dallo sguardo stanco, / occhi di gatto in fuga e il suo machete, / per questa luna di polverosi incanti / resta soltanto un triste comandante, / così diverso, ormai, così cambiato…” (“Cuba”). Ecco le prime commistioni popolari cubane: “Quando muere la tarde”, “i fiori disperdono profumi nella notte / e un popolo stanco abbandona / desideri e pensieri tra le stelle / riflesse su d’un Malecón tormentato”; più avanti, altrove (“Bambina lontana”), “(…) il nero mare de L’Avana / bussa alla porta del Malecón / gridando antica sofferenza”.
Dargys – assieme all’amore sognato e atteso e preteso – è l’incarnazione dell’isola; amare lei significa amare contrasti, contraddizioni e innocenza d’un popolo che non è più bambino; o forse bambino non ha potuto essere mai, indottrinato dalle menzogne d’un’ideologia infame e massacrato dalla propaganda e dalla violenza d’un regime assassino. Lupi aveva già dimostrato di saper interpretare lo stato e lo spirito d’una terra tramite la natura (cfr., ancora, “Lettere da lontano”); qui, a ben guardare, la natura e l’ambiente spiegano quel che si vive e si respira nell’isola; il Malecón tormentato, la sofferenza del mare, la luna testimone impotente del tradimento del comandante sbagliato ne sono chiari esempi.
Non manca una poesia in spagnolo “Niña Lejana”, tradotta a fianco come “Bambina lontana”, a suggellare e testimoniare uno dei primissimi atti della simbiosi – qui in corso – tra Gordiano Lupi e Cuba; sarà latrice, come sappiamo, di grandi pagine dedicate a tutti gli aspetti della cultura e della vita quotidiana a Cuba e di diversi romanzi ambientati tra quel Malecón, sempre più simbolo d’una corruzione e d’un male inevitabile, e le case de L’Avana.
Per Dargys questo è il libro che sognava da bambina, e il lettore – o la lettrice – non può che essere felice per quanto avvenuto post-poesie per un amore; l’appassionato cultore dell’opera di Gordiano Lupi può simpatizzare per il bel sentimento e per la dolcezza espressa, pensando con un bel po’ di nostalgia a quando gli è capitato per l’ultima volta di sentire così tanto per una donna lontana; per quanto concerne il contributo alle patrie lettere, è abbastanza chiaro che in questo caso non possa non dirsi evidentemente e onestamente nullo – e irrichiesto, d’altro canto – versi su Cuba a parte. Materia per gli aficionado, per i filologi che intendano ricostruire le ragioni e l’origine dell’amore di Gordiano per Cuba, per quanti vogliono emozionarsi al pensiero che l’amore cantato s’è realizzato e ha dato vita a due capolavori. I figli di Gordiano e Dargys. I figli “letterari” e non letterali di questo amore sono diversi tra i libri che Gordiano ha scritto da questo momento in avanti. Un amore che cambia la vita dell’autore – e direziona altrove la sua scrittura e la sua passione: figliando impegno politico, sociale e letterario. Che dire, in sintesi: grazie Dargys.
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Gordiano Lupi (Piombino, 1960), romanziere, poeta, saggista, recensore, soggettista, sceneggiatore, traduttore, editore italiano.
Gordiano Lupi, “Poesie per un amore“, Il Foglio Letterario, Piombino, 2000.
Gianfranco Franchi, aprile 2007.
Prima pubblicazione: Lankelot.