Montedidio

Montedidio Book Cover Montedidio
Erri De Luca
Feltrinelli
2013
9788807881510

In un quartiere dove non esiste più riservatezza e non esiste più segreto, tra cittadini dimenticati dallo Stato e dimentichi delle leggi, esiste una viva e sentita morale ed esistono delle segrete consuetudini; niente di scritto, tutto inciso nella mente e nello spirito. La vita si vive arrangiandosi e cercando di costruire qualcosa di autentico e di esclusivamente proprio; si pensa in dialetto, ed è un pensiero caotico e rumoroso; ci si riposa e ci si distende scrivendo in italiano, perché è rilassante scrivere in una lingua viva soltanto nei libri. Laddove non si avverte l’autorità dello Stato, è la legge non scritta degli uomini di Montedidio, quartiere popolare del centro storico di Napoli, a decidere le sorti di chi prevarica e si impone; laddove non esistono segreti, esistono tuttavia misteri, e sogni.

Un angelo, allora, che s’appresta a vedere le proprie ali sgusciare dalla schiena, per poter finalmente volare sino alla terra promessa, è stato dirottato dal destino non a Gerusalemme, ma in un quartiere popolare della città partenopea, dove vive come scarpaio nella bottega dove garzone è il giovane protagonista di questo romanzo. L’angelo è custode della tradizione e della cultura del popolo ebraico; e conosce l’alchimia dello spirito degli esseri umani, e sa pronunciare maledizioni, e predire il futuro. Intende il significato della giustizia, e ascolta e partecipa dei lamenti e dei sogni delle anime. È un angelo sfuggito alle atrocità della guerra; desiderando soltanto tornare alla Terra dei propri antenati e dei Libri Sacri, ha trovato una dimensione parallela in questo “altro” Montedidio. Il garzone è affascinato dai racconti dell’angelo; e ancor più adesso, che, a tredici anni, va prendendo coscienza di se stesso, e conoscendo il primo amore: Maria.

Maria si avvicina al ragazzo con dolcezza e consapevolezza; la sua esperienza esistenziale le ha bruciato le ali, le ha mostrato il mondo degli adulti troppo presto. E nell’acerbo amore del garzone lei vedrà il riscatto del suo passato; la catarsi della violenza, e della coercizione. Il trionfo della purezza, e l’affermazione della bellezza dell’innocenza. Il ragazzo dovrà allontanare dal suo amore, allora, l’uomo che per anni ha violato la sua gentilezza e la sua femminilità; tutto nascerà sui tetti più alti del quartiere di Montedidio, dove si domina la città e Dio può ascoltare con minor fatica i pensieri degli uomini.

Questo romanzo breve è l’ennesimo singolare romanzo di formazione ideato e tessuto dall’ispirata vena letteraria di Erri De Luca; è un’opera dove, ancora una volta, come in “Tu,mio”, si incontra il protagonista nel momento del suo ingresso nella società degli adulti – o, per così dire, nel sistema. È dunque una probabile variante del meccanismo narratologico già esperimentato in precedenza; e tuttavia è una variante di indubbia freschezza e di sicuro fascino, vuoi per lo stile limpido e nitido dello scrittore partenopeo, vuoi per l’ambientazione, che stavolta non è più l’isola del Mar Tirreno, ma un quartiere disagiato della grande città. Se già merita un plauso l’idea di fondare una storia in una realtà urbana che troppo spesso viene trascurata dalla letteratura e dalla cinematografia, ancor più merita d’esser sottolineata la franchezza e l’adesione alla realtà umana e sociale delle periferie: non vengono taciuti, in questo libro, né il degrado, né le violenze, né le condizioni d’abbandono che conoscono i cittadini; e tuttavia ciò non implica che ne venga corrotta e contaminata la poesia, e la verità della giovinezza che può finire in fretta. È un romanzo che sembra narrato davvero da un adolescente; adolescente che, coraggiosamente e spontaneamente, sa di volersi ribellare, e di non voler essere guappo, e di voler costruire la propria vita con serenità ed equilibrio: lavorare, amare la propria compagna, vivere nel rispetto dei concittadini; ascoltare il canto del passato ed ereditare – per poterlo testimoniare – il messaggio dell’angelo che sta per volare; incarnare lo spirito di quegli uomini che, pur costretti a vivere in povertà e nell’isolamento, non si arrendono e non cedono a nessun compromesso: esistono, e nella sola affermazione della loro esistenza risiede la protesta più pura e più pericolosa nei confronti dello Stato e della malavita. Perché queste anime vivono “nonostante”, e vivono “nel segno di”: nel segno del futuro migliore, e della memoria di quel che è avvenuto; capaci di osservare la città in memorabili notturni, dai tetti di un quartiere diroccato, e di affrontare il male per sradicarlo ed estirparlo.

Il giovane garzone ha ricevuto in dono, sin dalle prime pagine della narrazione, un boomerang. Questo boomerang è un oggetto incantato, che il ragazzo porterà sempre con sé nel corso dell’avventura, senza mai lasciarlo e senza mai lanciarlo, sino ad un punto: fino al momento del non ritorno, fino al punto di rottura col passato: quando si è consci che quel che doveva essere è stato compiuto, che adesso bisogna costruire il tempo nuovo e soprattutto non dimenticare. Non dimenticare il primo amore, e non dimenticare gli insegnamenti di un angelo sempre sfuggito alla morte; non dimenticare la povertà, e non dimenticare la miseria; e non dimenticare che uno Stato ti ha abbandonato in quella povertà e in quella miseria, nonostante le promesse piovute dalla radio e dalla televisione; non dimenticare l’orgoglio, e non dimenticare l’onore; non dimenticare d’essere stato qualcosa, perché la chiave di volta del sogno è la memoria.

Senza passato non esiste niente. Non esiste nessuno senza passato. Allora guarda adesso nel precipizio, fratello; guarda. Dall’abisso ritorna un angelo che vola; da quell’abisso che nel cielo si riflette, ed al cielo è destinato a tornare; nell’abisso piomberà chi ha prevaricato e umiliato e abusato; e la morte non avrà più dominio per l’angelo, e s’impadronirà dell’assassino della gioventù. Guarda adesso alla città dai tetti di Montedidio; se osservi bene, puoi vedere che tanti altri angeli si nascondono agli occhi di tutti e ti chiamano a sé per ricostruire vita e sogno. Qualcuno di loro già viveva tra le pagine de “I ragazzi di vita” di Pasolini; nessuno di noi li ha dimenticati, ma in troppi non hanno voluto e saputo ascoltare. Non c’è più tempo adesso; sorridi, garzone di bottega, tieni per mano il tuo amore, lancia lontano il boomerang. Prometto, non tornerà indietro, non avrebbe senso.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Erri De Luca (Napoli, 1950), ex attivista di Lotta Continua, ex operaio edile, giornalista, scrittore e traduttore dall’ebraico.

Erri De Luca, “Montedidio”, Feltrinelli, Milano, 2001.

Gianfranco Franchi, marzo 2003.

Prima pubblicazione: Lankelot.