LANKELOT
Ho fondato il caffè letterario Lankelot il 1 aprile 2003. Inizialmente era soltanto il mio sito personale, completo di parecchie schede di libri, film e dischi, e di qualche racconto. Eravamo io e un art director: Lorenzo Marchi. Mi piaceva condividere letture, visioni e ascolti: più che parlare di quello che scrivevo, volevo parlare delle mie esperienze estetiche. Venivo dalle radio. Amavo la radio. Pochi mesi prima avevo perso un lavoro in radio per questioni politiche: mi ero permesso di fare, in diretta, una domanda non concordata a un politico.
Man mano, in Lankelot si sono radunati vecchi e nuovi amici, tutti lettori forti. E abbiamo mescolato le allora giovanissime redazioni di tre riviste letterarie universitarie, due le coordinavo io (Ouverture, Der Wunderwagen e Lighea, attive tra Roma III e Trieste tra 1997 e 2002), con un bel po’ di persone che scrivevano in Rete, in quegli anni belli. Eravamo i pionieri, sì. E poi si sono aggregate diverse persone che sono entrate in contatto con me o con qualcuno di noi, provenienti dall’editoria, dalle università, dal giornalismo culturale, da certe piccole librerie, dalla pubblicità.
L’idea era quella di dedicarsi in primis agli autori laterali, emergenti, dimenticati, rimossi, e di consacrarsi alle pubblicazioni della vera piccola e media editoria di qualità e di progetto. Naturalmente, ci piaceva molto il fatto che stesso principio valesse anche per film e dischi. Non è stato così. Non sempre. Ma insomma, l’idea era quella. Quella è rimasta. Sono passati dieci anni, tre metamorfosi estetiche, quasi 6200 schede di lettura condivise… 1630 firmate Franchi. Nel giugno 2013, a dieci anni esatti dall’esordio, ho lasciato il mio ruolo di caporedattore e animatore del sito, passando il testimone ai ragazzi della vecchia guardia, che tre anni dopo [2016] hanno fondato un sito nuovo: Lankenauta.
Lankelot è stato un vero punto di ritrovo per lettori forti. Un vivaio di lettori e letterati indipendenti. Un luogo sinceramente libero. Era casa mia.