Coniglio
2010
9788860632371
Dodici racconti di Charles Nodier (1780-1844), bibliotecario e scrittore francese decisamente dimenticato, curati e tradotti da Riccardo Reim: sono pezzi caratterizzati da un discreto moralismo gotico, espressione d'un'epoca in cui si cercava disperatamente di tornare all'ordine dopo le violenze e gli omicidi del periodo rivoluzionario francese. Figlio d'un giudice del tribunale del Terrore, scosso sin dalla giovinezza da tutto quel che sangue e dalla quotidianità della morte violenta, Nodier sembra cercare di esorcizzare il male dandogli senso nella fantasia: riallineandolo, per così dire, e controbilanciandolo, mostrando sempre una vittoria del bene, della temperanza, dell'onestà, del rispetto e della correttezza. Per questo, va da sé, i suoi spettri sono molto più credibili, terreni e quotidiani: chi muore non si dà pace sin quando non si ripristina l'equilibrio, chi muore non dà pace a chi tradisce o a chi fa del male. Confortante, vero?
“L'uomo” - scrive Antonio Veneziani, nella sua bella prefazione - “cerca l'immortalità e Charles Nodier lo sa bene, e da creatore di parole l'ha valorizzata, tanto da inoltrarsi oltre l'esistenza e fare dell'immateriale qualcosa di assolutamente materiale”. Scopriamo come. Il racconto eponimo è una storia spettrale classica, di grande impatto; il topos dell'anima in cerca di pace, del fantasma che infesta e spaventa soltanto per poter essere restituito all'eterno riposo, è giocato con disinvoltura e intelligenza. Corrisponde, idealmente, a “La strana apparizione”, in cui il padre di un aristocratico spagnolo appare al figlio soltanto per ordinargli di restituire il maltolto, e “Lo spettro e suo figlio”, in cui il padre di un borghese di Marsiglia torna dall'aldilà per rassicurare il rampollo: nessuno gli deve del denaro, veda di comportarsi con onestà. “Lo spettro di Olivier” gioca sulla stessa falsariga: due grandi amici, separati dalla morte, si ritrovano a combattere fianco a fianco per restituire verità e dignità a chi è stato ucciso. Nel sesto pezzo, “Storia del marito assassinato”, l'ucciso si fa capire dal fratello e pretende e ottiene giustizia, a dispetto del pallore della malafemmina che aveva sposato. Insomma: la giustizia è di questo mondo. Volendo.
“La cagnetta bianca”, il secondo pezzo, punta invece sul clichè del mistero del bosco: la morale sembra essere “non superate certi limiti”, sia nel territorio che nel vostro coraggio. In agguato c'è il demonio, stavolta puparo d'una feroce e misteriosa cagnolina. Stessa macabra tiritera nel “Castello sul lago”: inutile fare ironia e fare gli eroi, se il male c'è va rispettato e lasciato in santa pace, c'è poco da fare. Prenderne atto, ecco. Al limite. Ulteriore variazione del tema nel “Fantasma rosso”. Con tanto di espulsione a termine, come in certi sport odierni.
Il mio preferito rimane “La ragazza fiamminga strangolata dal diavolo”, il terzo racconto, ci accompagna ad Anversa, nel 1582: è una favola nera, gotica e moraleggiante, memento a evitare lussi, sprechi e capricci. Altrimenti il diavolo ti fa finire male (ci risiamo). Andrebbe consegnata in certe scuole borghesissime di mezzo Occidente, nell'età in cui le ragazzine sono ancora impressionabili e influenzabili. Diciamo tredici anni, forse dodici. Potrebbe rivelarsi un gran bel babau.
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In appendice, per la rubrica “Il nero e il fantastico in Italia”, ecco “La confessione postuma” di Remigio Zena (1850-1917), originariamente apparso sull' “Almanacco delle famiglie cristiane” nel 1897. Invece, per la rubrica “I classici a fumetti”, a cura di Paolo Di Orazio, c'è un omaggio al “Nosferatu” di Murnau scritto da Alfredo Castelli e Marco Baratelli e illustrato da Grugef, apparso su “Horror” numero 4 del marzo 1970. Paura, eh?
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Charles Nodier (Besançon, Doubs 1780 – Parigi, 1844), bibliotecario e scrittore francese.
Charles Nodier, “La monaca insanguinata”, Coniglio, Roma 2010. A cura di Riccardo Reim. Con un'appendice a fumetti di Paolo Di Orazio. Prefazione di Antonio Veneziani. Collana “Racconti di fantasmi”, 2.
Gianfranco Franchi, aprile 2010.
Prima pubblicazione: Lankelot.