La ballata di Trenchmouth

La ballata di Trenchmouth Book Cover La ballata di Trenchmouth
Glenn M. Taylor
Elliot Edizioni
2010
9788861921597

"La ballata di Trenchmouth" è la storia picaresca e camaleontica della vita di un uomo di centootto anni, già inventore, addestratore di serpenti, cecchino, boscaiolo, giornalista, suonatore d'armonica, facile a cambiare identità, nome e ruolo. L'uomo più vecchio della West Virginia. Si chiama Early Taggart, è nato nel 1903 da una fanatica che credeva di poter parlare col diavolo, e non aveva tutti i venerdì. Sua madre ha provato a ucciderlo quando era in fasce, è riuscita soltanto a rovinargli i denti. Taggart, già da bambino, soffre la "trenchmouth", una malattia delle gengive e dei denti che colpiva i soldati nelle trincee. La sua matrigna impara a sedare le sue sofferenze con un dito di acquavite. Risultato, un robusto alcolismo.

Il vecchio Taggart fuma ancora qualche Chesterfield. Se ne sta per bene per conto suo, da un pezzo. Un giorno, riceve la visita d'un reporter del "Times", che vuole ascoltare la sua storia. E la storia comincia così: "C'è stato un tempo in cui non avevo che due talenti. All'epoca si trattava del dono delle lingue e dell'abilità di dare piacere alle donne, con la lingua". Ma poi il vecchio aggiunge: "Forse hai sentito dire che ho ucciso della gente". Questo è l'incipit della "Ballad of Trenchmouth Taggart", opera prima dello scrittore statunitense Glenn Taylor, vicenda talmente al limite del credibile, e non solo per certi straordinari incontri (Hank Williams, Kennedy...), da poter essere accostata a "Forrest Gump": dal punto di vista strutturale, invece, Thomas Marks, sul Telegraph, ha scritto che la vicenda di Trenchmouth è una variazione di "Piccolo grande uomo" di Berger, aggiornato d'un secolo. Niente Little Big Horn, insomma. In comune, c'è la narrazione di chi ha conosciuto un secolo di storia statunitense, incarnandone, o pretendendone d'incarnare, lo Zeitgeist.

Suddiviso in tre parti, il romanzo ha un ritmo irregolare, e il forte impatto della lettura delle prime pagine man mano si smarrisce, complice la scelta autoriale di concentrarsi più sulla storia che sullo stile della narrazione della storia. L'atmosfera sa tingersi di toni intensi ma va mostrando, in più d'un frangente, sfumature caricaturali. Mi sarebbe piaciuto essere un cittadino nordamericano per poter riuscire a cogliere tutti i colori di un romanzo che, per un europeo, inevitabilmente perde (o non assume affatto) tutta una serie di significati: così, semplicemente, "La ballata di Trenchmouth" s'è rivelato una lettura piacevole, con picchi di grande qualità e lunghe parentesi di transizione. Divertente, derivativo, non trascendentale: apprezzabile.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Glenn Taylor (Huntington, West Virginia), scrittore americano. Insegna scrittura creativa all'Harper College di Chicago. "La ballata di T.T." è stato il suo primo romanzo. Vive dalle parti di Chicago.

Glenn Taylor, “La ballata di Trenchmouth”, Elliot, Roma 2010. Traduzione di Veronica La Peccerella.

Prima edizione: “The Ballad of Trenchmouth Taggart”, The West Virginia University Press, 2008.

Gianfranco Franchi, settembre 2010.

Prima pubblicazione: Lankelot.