Meridiano Zero
2005
9788882371074
“È notte. La luna è piena, le strade sono vuote. Dio non riesce a dormire, allora pensa. Che cosa potrebbe avvelenare ulteriormente la vita degli uomini? C'è un silenzio profondo. Dio immagina un cretino che attraversa la notte su un motorino smarmittato. Il cretino esiste già, lo si trova spesso che sbraita al cellulare seduto al tavolo di un ristorante. Non resta che inventare una bicicletta che faccia rumore. La ruota esiste già, l'ha inventata l'uomo. Adesso bisogna trovare qualcosa che faccia girare la ruota, si dice Dio. E sveglia san Pietro” (p. 39)
Dio stacca la spina: trentacinque anni di lavoro possono garantire una sacrosanta pensione; continua a festeggiare la festa del papà, in ogni caso, ogni anno un regalino del suo convivente. L'anno scorso un bel binocolo, quest'anno un megafono, pensa un po'. Abita con san Pietro in un attico, al di là delle nuvole; l'appartamento è molto elegante – completo di fumoir e home cinema, piscina e palestra – ma manca qualcosa. Giocare a domino con Pietro non basta, parlargli di notte (camere comunicanti) nemmeno. Non è male guidare la sua Lamborghini Diablo per umiliare quelli del piano di sotto, ma non è del tutto appagante. In generale, spiare gli esseri umani è una necessità. Magari bevendo un cognac stravecchio. Serve a dare consolazione al povero padreterno, che sente nausea non appena s'accorge che gli uomini sono appena appena felici. È allora che vanno puniti. E la punizione dev'essere esemplare.
Dio è geloso degli uomini, di quanto (di quando) si divertono. E così, proprio come un tempo aveva inventato le macchie e il lunedì, la quotidianità e i carnivori, man mano inventa il traffico, la sovrappopolazione e la peste, il colera, i batteri e i virus, il petrolio (serve “ad alimentare fiamme che non si potranno spegnere, ad annerire il cielo, a mettere la terra a ferro e fuoco, ad avvelenare per anni i pesci e gli uccelli”, p. 34), il colesterolo e il diabete, le banconote, la ruggine e Mediaset, fino a un lampo di genio purissimo:
“Gli inventerò i sensi di colpa – dice Dio, - perché il senso di colpa dà il tormento e impedisce di dormire". "E come farete?" - chiede San Pietro. "Farò credere ai vicini del piano di sotto che è per causa loro che mio figlio è morto". "Ci andate giù pesante". "Che ha dato la vita per espiare i loro peccati. Che sono stati un po' loro a ucciderlo". "Pensate che vi crederanno?” (p. 43).
Le giornate passano sfogliando i necrologi – Dio adora gli incidenti stradali: per agevolarli, implementa le raffiche di vento, il fondo sdrucciolevole, la scarsa visibilità, e poi i vetri appannati: divino – e cercando di capire come perfezionare il male: dalle ortiche ai rovi, dalla varicella all'acne, dall'amore alla passione, dai calzini ai buchi nei calzini, e così via. Ogni tanto Gesù lascia un messaggio in segreteria (“Padre mio, perché mi hai abbandonato?”) ma lui proprio non vuole saperne. È indispettito da quel figlio ribelle.
Micidiale l'invenzione dei crampi (sperimentata su san Pietro, di notte. A tradimento); suggestiva quella delle zanzare. Pietro sbotta: “Non avete paura che vi si rimproveri di aver creato le zanzare solo per fare incazzare gli uomini?, ma Dio: “Dirò che le ho inventate solo per dare da mangiare agli uccelli”. E certo). La paura di tutto – fuorché di Dio: “infinitamente buono” - è sempre farina del suo sacco.
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“Io, Dio” di Fournier è un libretto che conquista facilmente: la struttura è molto semplice e lineare – post breve introduzione, sequenza fumettistica di sketch e di episodi: sino alla terribile rivelazione finale – le trovate spesso divertenti, piacevolmente ripetitive (perché non inserire qualche cameo della Madonna o di san Paolo o, che so, dei re magi? E che dire di Bernadette, o di certi papi?), blasfeme ma briose; peccato per qualche tentativo di attualizzazione (Bin Laden, Bush, Mediaset) che inevitabilmente farà invecchiare un giocattolo che altrimenti avrebbe avuto – avrebbe potuto avere – ben diversa resistenza, nel tempo. In effetti potrebbero derivarne dei nuovi Peanuts, per un pubblico adulto che non ha una gran voglia di invecchiare senza aver finalmente scoperto le risposte alle domande che da sempre accompagnano la loro vita.
Potenzialmente, il filone è sterminato: chissà come ha fatto Dio ha inventare il fisco, o le armi da fuoco, o il concetto di iter burocratico; questo libro potrebbe non avere fine. Idea regalo per amici atei o agnostici, o per cattolici in crisi di coscienza. Dio è un comico di grande inventiva. Gli è che è proprio una gran birba.
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Jean-Louis Fournier (Arras, 1938), scrittore francese.
Jean-Louis Fournier, “Io, Dio”, Meridiano Zero, Padova 2005. Traduzione di Luigi Cojazzi e Alessandra Maestrini.
Prima edizione: “Satané Dieu!”, Stock, 2005.
Gianfranco Franchi, giugno 2009.
Prima pubblicazione: Lankelot.