Il prezzo della saggezza

Il prezzo della saggezza Book Cover Il prezzo della saggezza
Silvano Ceccherini
Bietti
1974

“Ciss, come moglie di Mick, si sentiva impegnata a osservare certi doveri, una condotta onesta perché leale, il rispetto di un contratto liberamente accettato; come creatura, entità autonoma e spazio vitale indivisibile, pur accordandosi frequentemente con l'altro, il prescelto, riconosceva valida soltanto la sua libertà, che poi era un labirinto. A volte egli la guidava e la illuminava, e allora il meandro diventava sentiero da percorrere in due, spazio concluso e protetto, come un orto, un giardino; a volte la sua presenza fisica era ingombro, impedimento, e così essa operava una giravolta e rientrava nel suo dedalo, zeppo di segrete cose come un favo, o una favola incomunicabile. Era la realtà, complessa e ambigua, del matrimonio, questo rischio continuo, come è l'amore, la fede, la speranza, la felicità, la vita tutta. Ma essa sapeva che un legame è necessario” (“Il prezzo della saggezza”, capitolo 20, p. 149).

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Silvano Ceccherini [1915-1974], scrittore anarchico, ex vagabondo, ex legione straniera, ex bandito, autodidatta scoperto da Giorgio Bassani, alle spalle tutta una serie di esperienze al limite della legalità e un lungo periodo passato in galera, esordì nel 1963 con “La traduzione”. Da quel momento in avanti, per undici anni, sino alla sua morte, pubblicò narrativa di buon livello, stando a quanto possiamo leggere nella prefazione al suo ultimo libro, “Il prezzo della saggezza”, firmata da Luigi Baldacci: “Dieci anni durante i quali Ceccherini ha scritto cose di prim'ordine: 'La signorina della posta', 'Dopo l'ira', 'Lo specchio nell'ascensore', 'Sassi su tutte le strade', 'L'avventuriero di Dio'. […] Anche quando si è presentato in veste memorialistica (le sue struggenti immagini di un'irrevocabile Livorno!) non si è mai attardato a piangere su di un proprio ritratto perduto, ma ha sempre mirato a un fine: quello di ricavare un significato probabile dalla propria esistenza […] Ceccherini è l'unico scrittore per il quale si può usare l'espressione 'ricerca spirituale' senza che essa significhi evasione o esibizione” (pp. 5-7).

“Non abbiamo mai avuto molta fiducia nella letteratura dei non-letterati” - scriveva Bassani. “Ma una volta tanto abbiamo avuto torto, torto marcio”. I lettori erano affascinati dalla sua spiritualità e dalla sua spontaneità, dalla sua intelligenza letteraria non estranea alla ricercatezza, dalla sua profonda umanità. Sembrano passati duecento anni e non trentacinque o quaranta: nel 2010 non c'è più traccia dei suoi libri, nelle nostre librerie; né mi sembra di ricordare d'averne sentito parlare da qualche parte, sul web o sul cartaceo mainstream. Personalmente ho scoperto Ceccherini studiando le vecchie collane di Rizzoli; ho trovato qualche sommaria indicazione biografica su Wikipedia; quindi, in questi mesi, ho comprato un paio dei suoi libri per le bancarelle di Roma. Uno, “L'avventuriero di Dio”, vorrei fosse schedato, da queste parti, dai nostri amici cattolici: perché è un libro destinato a loro, in prima battuta, per la sua capacità di raccontare il senso e i significati della vocazione, della religiosità e della spiritualità. L'altro, questo, provo a restituirvelo qui, adesso.

“Il prezzo della saggezza” è quello che sta per pagare una coppia di anarchici, innamorati della vita ma niente affatto della borghesia: hanno deciso di lasciare le loro vecchie vite per vivere in semplicità, contando su ben altri valori. Loro si chiamano Mick e Ciss, uno austriaco l'altra australiana. Lui è di estrazione e formazione medio borghese, figlio d'un avvocato; è un intellettuale disilluso e disadattato, che campa vendendo i quadri della moglie. Lei è un'ex atleta promettente, che ha deciso di non entrare nel sistema professionistico perché è nemica delle strutture, in generale: di tutte le strutture. È ferita dalla morte del loro bambino, di appena dieci mesi, e scampa ai rimpianti e ai rimorsi pensando a plasmare un futuro diverso. Ciss crede nell'amore, sa che è il deus ex machina di ogni cosa; tuttavia sa che amore non significa felicità. Quella è un'equazione “falsa e ridicola”: l'amore, per durare e sopravvivere, ha bisogno di compromessi, addirittura di “piccole viltà”.

I due si ritrovano in Italia, a bordo d'una roulotte, presto vittime dei nostri moralismi e della nostra tendenza a sospettare dei forestieri; Ceccherini giostra tutta una serie di equivoci e di stravaganze per fare un po' di sana critica sociale, senza particolare cattiveria. La coppia che vuole vivere senza denaro “naturalmente finisce in prigione, quasi per crimine laesae maiestatis” - chiosa Baldacci - “e la sua sete di assoluta libertà si risolve in un'altrettanto assoluta esperienza del nulla, del proprio essere nulla, al di là dell'unico superstite segno d'individuazione: un'assoluta capacità di sofferenza”. Sarà la famiglia a salvare da galera e manicomio chi voleva vivere libero: piegando ex novo al denaro chi al denaro voleva rinunciare. L'attesa finale, simbolica e un po' amara, di un nuovo bambino, sembra simboleggiare la parziale sconfitta dell'impresa esistenziale della coppia anarchica: per sopravvivere devono accettare qualche compromesso borghese. È solo questione di buon senso?

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Silvano Ceccherini (Livorno, 1915 – Livorno, 1974), scrittore italiano. Anarchico, fu scaricatore di porto, vagabondo e bandito; militò nella Legione Straniera tra 1934 e 1939; conobbe la galera. Visse e lavorò a lungo, infine, in una comunità benedettina. Esordì con “La traduzione” nel 1963.

Silvano Ceccherini, “Il prezzo della saggezza”, Bietti, Milano 1974. Prefazione di Luigi Baldacci.

Gianfranco Franchi, maggio 2010.

Prima pubblicazione: Lankelot.