Gargoyle
2009
9788889541364
Onesto thriller accademico-vampirico inglese, d'ambientazione britannica ed ellenica, metafora solare delle dinamiche di annientamento di una personalità nel contesto universitario e nelle relazioni amorose e della necessità di affermare la propria essenza nonostante tutto e tutti, “Il morso sul collo” (“Doctors Wear Scarlet 1960”; IT, Longanesi, 1968; nuova edizione, Gargoyle, 2009) è un piacevole e interessante repêchage; nel contesto della letteratura vampirica, invece, è una notevole stravaganza, e una convincente e intelligente variazione sul tema. Più che al paradigma di Byron-Polidori e di Stoker, quindi, questo romanzo va assimilato al “Complotto delle mogli” di Fritz Leiber (1943), altra graffiante e gotica trasfigurazione dei mali del mondo universitario. Quella è la coordinata principe per interiorizzare correttamente l'opera: “Il morso sul collo” va serenamente assimilato alla narrativa satirico-accademica. In quel filone, sfavilla e sfavillerà per qualche generazione ancora; nel gotico, suonerà eternamente snob, e vagamente manierista.
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Entriamo nel mondo di Anthony Seymour, ex maggiore durante la Seconda Guerra Mondiale, assieme a un ispettore di polizia, che si presenta in casa sua per chiedere informazioni sul suo vecchio amico Richard Fountain, reduce di guerra, accademico partito per la Grecia – ufficialmente per dedicarsi allo studio dei riti minoici – e in Grecia scomparso. E così ci ritroviamo a leggere i suoi ricordi d'adolescenza; ne deriva un'immagine del suo compagno complessa e contrastata: intelligente, buono d'animo, coraggioso, ma portato ai compromessi per la carriera, e inspiegabilmente ombroso, per lunghi intervalli. Alle spalle un brillante saggio sugli “Dei morenti” e una raccolta di versi di buon successo, guidato in ogni istanza da un fidanzamento d'occasione con la figlia d'un accademico, Richard passa per un'intensa, ambigua e discussa amicizia con un certo Clarence prima di partire per Creta. Lì qualcosa non va per il verso giusto. Richard non comunica con i vecchi amici. Se ne perdono le tracce, e il Ministero intanto domanda che sia espatriato.
E così Anthony indaga, partendo proprio dal comune retroterra sociale e amicale di Cambridge. Scopre che Richard aveva qualche problema con le donne, e che forse era partito per vivere una vita diversa, più libera, più avventurosa; qualcuno sussurra che sia impotente, e che la consapevolezza dell'impotenza lo sta deprimendo. Si direbbe che sia così. A un tratto, Anthony riceve una sua inattesa lettera; suona molto vicina a una richiesta d'aiuto, rivolta a lui e agli altri colleghi – e ha un tono tra il circospetto e l'evasivo, sfuggente proprio quando dovrebbe essere chiara e risolutiva. E così si parte, senza aver ricevuto altre indicazioni da Richard, senza nessun appuntamento, senza avere una vaga idea di dove si possa trovare. E ci si ritrova, dopo le prime indagini, prima a Creta e poi ad Atene e poi per magnifiche e selvagge isolette, per scoprire il segreto dell'antica e misteriosa immoralità dei primitivi riti pagani, e per pizzicare Richard caduto nelle grinfie di una certa Criseide, una vampira che s'accontenta di poco, a dispetto del nome omerico. Fermiamoci qua.
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Raven si vendica dell'università vampira, e dei cattedratici maneggioni, architettando una storia dal vago retrogusto romantico, velenosetta e cattivella. Stilisticamente, la traduzione si fonda su un buon equilibrio letterario, confermando la sensazione che l'autore inglese fosse estremamente razionale, metodico e ordinato almeno nella creazione artistica; in quella esistenziale, stando alle recenti commemorazioni della stampa inglese (2001), è stato radicalmente diverso – e forse estremamente più simile a quel che il povero Richard voleva essere: libertino, vizioso, dissoluto, amorale. Forse è il caso di puntare una biografia dedicata al signor Simon Arthur Noel Raven, classe 1927, prolifico scrittore inglese, diavoletto morto alla tenera età di settantaquattro anni (C'è speranza, amici).
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Simon Arthur Noël Raven (Virginia Water, Surrey 1927 – Londra, 2001), scrittore, saggista, sceneggiatore inglese.
Simon Raven, “Il morso sul collo”, Gargoyle, Roma 2009. Traduzione di Paolo De Crescenzo. Prefazione di Stefano Martello.
Prima edizione: “Doctors Wear Scarlet”, 1960. Prima edizione IT: Longanesi, 1968.
Adattamento cinematografico: “Incense for the damned”, di Robert Hartford-Davis, 1970.
Gianfranco Franchi, gennaio 2010.
Prima pubblicazione: Lankelot.