Stampa Alternativa
2006
9788872269152
“Dopo il corpo è vuoto / sterile il tuo bosco /dove ignaro dormi / il letto disfatto e pieno / di attorcigliate coperte / mortale mia sera” (Dario Bellezza)
Testimonianza unica e “per quanto possibile compiuta” del dramma della morte del poeta Dario Bellezza, questo tributo dell'artista Maurizio Gregorini venne originariamente pubblicato nel 1997 per i tipi di Castelvecchi; quindi, in redazione ampliata, è stato edito da Stampa Alternativa nel 2006. Si parte dal primo fortuito incontro tra i due letterati, nel 1979, e dal successivo riconoscimento nel 1987. Si parte dalla loro amicizia, dal sodalizio con Antonio Veneziani, dalla storia delle loro case, della povertà di Bellezza e della sua malattia; e dai suoi ultimi giorni, vissuti a fianco di Gregorini e di pochissimi amici.
Ecco il commovente diario di Gregorini, narrazione di quegli ultimi giorni; giorni in cui Bellezza ammetteva di credere in Dio, in cui si lamentava per i dolori e le sofferenze, in cui parlava di Penna e Pasolini, di Amelia Rosselli ed Elsa Morante, dell'ironia della sorte che aveva voluto che Mondadori pubblicasse i suoi versi proprio alla fine del viaggio. Bellezza vuole che assieme scrivano “Appunti per non morire”. Domanda d'essere sepolto al Cimitero Acattolico, a Testaccio, a fianco alla Rosselli. Spesso piomba nel torpore. La nera compagna silenziosa s'avvicina.
Antonio Veneziani, generosamente, fa avanti e indietro: Gregorini conferma che s'è trattato di uno dei pochi, tra i vecchi amici poeti, a essere presente regolarmente, sino alla fine, al suo fianco. Qualcuno spettegola, escono fuori invidie e cattiverie senza senso. Ecco il funerale, in assenza di tanti intellettuali, in presenza di pochi veri amici. E qualche foglio e qualche libro che viene poggiato nella fossa, perché un giorno lontano possa essere restituito alla luce. I gatti accompagnano Maurizio all'uscita.
Ecco “Colloquio col poeta” (1989-1996): Gregorini intervista Bellezza. Si parla dell'indipendenza della poesia rispetto alla musica. Bellezza scrive che la poesia è già musica di per sé. Si ribadisce che Bellezza aveva anticipato Aldo Busi, scrivendo “Lettere da Sodoma”; l'artista omaggia il genio del suo amico Alberto Moravia, narratore ottocentesco, colto e a suo modo religioso, segnalando almeno “Agostino”, “Gli indifferenti”, “La noia” e “La disubbidienza” tra le opere fondamentali.
Si parla della sua collana, Edizione del Giano, nelle edizioni Ianua; delle pubblicazioni di Gregory Corso, dei suoi talenti e della sua vita sregolata; del suo amore per George Trakl, Emily Dickinson, Dylan Thomas. Bellezza lamenta le scarse vendite dei suoi libri, lamenta d'essere poco conosciuto e non del tutto apprezzato in Italia. Attacca ferocemente la neoavanguardia, detestata con tutto l'animo, “prodotta dai laureati per quei critici letterari capaci solo di masturbarsi sulle stronzate, sfuggendo a qualunque nesso con la realtà”; parla di Dio, del Dio ritrovato nei giorni della malattia, e del suo rapporto con la morte. Parla dei suoi veri amici, Sandro Penna, Alberto Moravia, Francesco Mei; e di Pasolini, che si prendeva gioco di tutto, e forse avrebbe riso perfino della sua malattia: “La morte – scrive in una delle poesie inedite – vuole morire / con me. Dormire solo / annali di tempo morto / prima della rinascita / quando saremo soli”.
Più avanti, “Interviste di ieri”: Velio Carratoni, Paolo Mosca, Elio Pecora, Carlo Struglia e Antonio Veneziani parlano di Bellezza, della sua arte, del rapporto che li univa al poeta, di come lo avevano conosciuto, di cosa amavano in lui e nella sua scrittura. Veneziani dice che Bellezza era un fratello maggiore. Un lirico che amava vagare sulla superficie dello scherzo e perdersi nel fondo dell'eccesso: “Talvolta una stradina / mi risucchia senza tanto / strepito di auto / e allora sciolto nei tuoi sensi / camminare ti vedo accanto a me / e piango” (Dario Bellezza)
Ecco, infine le “Interviste di oggi”: Barbara Alberti, che ricorda il "Rimbaud de Monteverde" e la sua splendida traduzione dei versi del bambino poeta francese; Adele Cambria, che assimila la sua morte a quella di Pasolini; Luca Canali, Antonio Porta, Enzo Siciliano, Maria Luisa Spaziani.
In calce, bibliografia completa. Tributo e testimonianza migliore non potevamo domandare. Letteraria, umanissima, sentimentale. Attendiamo, adesso, disponibilità di un editore a pubblicare l'opera omnia del perduto letterato. È tempo.
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Maurizio Gregorini (Roma, 1962), poeta, giornalista e scrittore romano. Ha condotto “Outing” su Teleroma 56 e “Un libro da comprare” su TeleRadioStereo.
Maurizio Gregorini, “Il male di Dario Bellezza”, Stampa Alternativa, Viterbo 2006. Prima edizione, in forma ridotta: Castelvecchi, 1997.
Approfondimento in rete: WIKI su Dario Bellezza
Gianfranco Franchi, gennaio 2009.
Prima pubblicazione: Lankelot