Il complotto delle mogli

Il complotto delle mogli Book Cover Il complotto delle mogli
Fritz Leiber
Edizioni BD
2008
9788861232174

Ma andiamo fino in fondo, pensò Norman. Forse tutte le donne erano così. Custodi dei vecchi riti e delle traduzioni dell’umanità, compreso l’uso della magia. E con i sortilegi combattevano segretamente le battaglie dei loro mariti, facendo attenzione a mantenere nascoste le loro pratiche. E nel caso in cui fossero state scoperte, si sarebbero giustificate facendo appello alla debolezza verso quelle forme di superstizione” (p. 84).

A circa vent’anni di distanza dalla prima traduzione italiana – pubblicata col titolo “Ombre del male” dalle Edizioni Nord nel 1990 – torna a disposizione in una nuova versione “Conjure Wife”, opera prima di Fritz Leiber, tra i padri del fantasy americano del Novecento. Romanzo molto amato dal cinema (tre i film tratti dall’opera: “Weird Woman” (1944) di Reginald Le Borg; “Night of the Eagle” (1962) di Sidney Hayers; “Witches’ Brew” (1980) di Richard Shorr e Herbert Strock. Nessuno memorabile, stando alla critica), è una divertente e gotica favola nera, metropolitana e accademica: è una storia che va amalgamando diversi topoi del genere (possessione; stregoneria; scambi di identità) con un’ambientazione del tutto rassicurante e lineare, come quella di un campus universitario. Protagonista è un docente di Sociologia in attesa dell’assegnazione della cattedra, Norman Saylor, famoso per i suoi studi sulla superstizione primitiva e sulla nevrosi moderna. Norman ha una carriera ben avviata e una vita sentimentale serena ed equilibrata; si sente molto protetto dall’amata moglie Tansy. In realtà non sa quanto sia stato protetto dalla consorte. L’ambiente universitario, ben lo sappiamo, è un focolaio di invidie, gelosie, maldicenze e malevolenze. Tempio di pettegolezzi, di raccomandazioni e di sotterfugi. Quel che il professore ignora è che questi cupi sentimenti si poggiano su una rete di stregonerie e di incantesimi – magia bianca o nera, poco cambia – tessuti dalle mogli degli accademici. E che la sua adorata Tansy non è quello che sembra.

L’allegoria delle oscure trame del mai trasparente sistema accademico è abbastanza chiara, la sua trasfigurazione è decisamente divertente e inquietante. Leiber si mostra capace di accompagnare alla consapevolezza della persistenza e del potere della magia un personaggio raziocinante e scettico, senza forzare la mano e senza brusche accelerate; Norman scopre, nelle prime pagine, tutto un campionario di boccette (con terra cimiteriale), biglietti da visita, ciocche di capelli, amuleti e via discorrendo nei cassetti della compagna: convinto siano segni chiari di nevrosi e di paranoia, la spinge a bruciare tutto. Intanto medita su come sia possibile che persone famigliari si rivelino estranee e misteriose. E proprio quando pensa di essere riuscito a liberare sua moglie da quelle oscure abitudini, tutto a un tratto capitano una serie di straordinari colpi di sfortuna. Come se una invisibile rete protettiva fosse stata dissolta...

Più o meno alla stessa ora, Margaret Van Nice si era decisa a confessargli la sua folle passione, e Theodore Jennings lo aveva chiamato pensando che stesse complottando contro di lui. Il mattino dopo, quel puritano del consigliere Fenner aveva telefonato a Thompson per riferirgli le indiscrezioni sul ricevimento a casa Utell. Mentre Harry Sawtelle rovistando in archivio aveva scoperto…

Sciocchezze. Ridendo rabbiosamente, come per prendersi gioco della propria superstizione, afferrò il cappello e se ne andò a casa” (pp. 57-58).

Poco a poco dovrà accettare la realtà, smettendo di riderci su. Dovrà affrontare sortilegi, disgrazie e incredibili rivelazioni sull’anima della sua compagna. Senza svelarvi sviluppi risolutivi dell’intreccio, mi limito ad anticipare che la metafora chiara è che Tansy aveva subito un’eccessiva influenza dall’ambiente, finendo – per così dire – per comportarsi come quelle megere con cui giocava a bridge. E che per tornare in sé era necessario uno choc.

Il complotto delle mogli” è il libro ideale per intrattenere i vostri amici accademici, e le loro compagne: sfumando la patina fantastica, scarnificando la trasfigurazione fictionale, rimane una satira feroce di dinamiche e interazioni di un ambiente insano e triste, e delle inevitabili contaminazioni comportamentali. Satira che potrebbe giocare un ruolo catartico. Almeno per un quarto d’ora. Assieme, piacerà agli appassionati delle epifanie delle streghe nel Novecento letterario: diciamo che chi s’era avviato su un certo sentiero leggendo quel gran libro di Roald Dahl, qui non troverà altro che conferme, ed evoluzioni discrete. Senza escludere qualche digressione dal grottesco retrogusto scientifico: “Si pensa per esempio che la velocità della luce muti con il passare dei secoli. È naturale allora che le leggi della magia cambino più in fretta, essendo condizionate così intimamente dalle mutazioni del mondo materiale e dell’universo astratto. È un’interazione complessa, in rapido cambiamento” (p. 185). e insistenti omaggi a Galilei.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Fritz Leiber (Chicago, 1910 – San Francisco, 1992), scrittore americano, padre – fra l’altro – del genere “Sword and Sorcery”.

Fritz Leiber, “Il complotto delle mogli”, Edizioni BD, Milano 2008. Traduzione di Paola Eusebio.

Prima edizione:Conjure Wife”, 1943. Tre traduzioni cinematografiche:Weird Woman” (1944) di Reginald Le Borg; “Night of the Eagle” (1962) di Sidney Hayers; “Witches’ Brew” (1980) di Richard Shorr e Herbert Strock.

Gianfranco Franchi, maggio 2008.

Prima pubblicazione: Lankelot.