Stampa Alternativa
2007
Clandestino bianciardino illustrato, “I piccoli borghesi” è l'ennesima, provocatoria digressione di Longanesi dedicata a una classe sociale che ha fiducia soltanto in sé stessa, nemica del grande capitale e del proletariato, custode dello stravagante ordine della nazione, rimasta com'è fuori dal tempo, fedele a un risparmio “che non serve più” se non per valore morale. La vecchia borghesia, l'indimenticata e stoica vecchia borghesia.
“Povero, tenace, risentito”, il piccolo borghese tiene fede alla sua “bandiera rappezzata”. Sogna il pezzo di carta per i figlioli, perché ha chiaramente residua fiducia nello Stato; ha un concetto ancora nobile del lavoro, e del denaro, disprezzando tanto il lusso quanto l'usura; si dispera per essere fedele a un ideale. Ama l'autorità, perché è lo specchio della sua autorità individuale.
È tendenzialmente avaro, perché ha paura del futuro – non potranno che esserci nuove crisi, o nuove guerre. E sa che sono certe vecchie zie, maestre – in tutti i sensi – a tenere saldo lo Stato, educando al sacrificio e al risparmio, al coraggio e al rispetto della proprietà privata: in un tempo in cui esiste una nuova tecnica della felicità, un nuovo modo di vivere – estraneo alla morale, al sentimento, al mito – derivato dal meccanismo del benessere, dal consumismo nato dall'ibridazione di socialismo e capitalismo, dovranno essere quelle vecchie zie a salvarci, a tenere viva la nostra fede nello Stato, e nel futuro.
Longanesi scriveva pagine del genere negli anni Cinquanta, in un periodo ben distante dalle esasperazioni consumistiche e dalla nitida percezione della crisi dei valori e della cultura della società odierna. La sua è una visione limpida e nitida d'un futuro possibile, d'una corruzione dilagante di ogni aspetto delle esistenze, d'una disgregazione sociale senza precedenti; d'un opportunismo e d'un funzionalismo abnormi, facilitati dalla quotidiana proposta di consumare beni – cose – per le quali sole valga la pena vivere. La sua è una nuova voce di Cassandra che dovremmo custodire e interiorizzare con amore. Quando infine si autodistruggerà lo Stato Moderno, e andremo in cerca di nuovi equilibri e di ordine nuovo, dovremo tenere a mente i moniti di chi aveva riconosciuto le dinamiche di addomesticamento e anestesia di massa – ben prima che passassimo a essere, da cittadini, “consumatori” e “spettatori” ed “elettori”. Ben prima della nostra riduzione a fatiscente “popolo”, da uomini liberi che avevamo forse appreso a essere, sull'onda delle sanguinose e sanguinarie rivendicazioni dei cittadini francesi.
Dodici minuti di lettura, dodici ore di riflessioni assicurate.
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Leo Longanesi (Bagnacavallo, 1905 – Milano, 1957), giornalista, disegnatore ed editore italiano. Fondo e diresse "Il Libraio" (1946-1949) e "Il Borghese" (1950-1957); diresse diversi quotidiani e collane editoriali.
Leo Longanesi, “I piccoli borghesi”, I Bianciardini – Stampa Alternativa, 2007. Nessun codice EAN/ISBN.
Prima edizione: Non indicata.
Gianfranco Franchi, febbraio 2009.
Prima pubblicazione: Lankelot.