NDA
2011
9788889035535
C'è speranza: e a rivendicare e ribadire la dignità e la centralità della cultura, e la bellezza di certe attività commerciali che sembrano missioni, in una città ferita dalla corruzione, dall'ignoranza e dalla decadenza dell'epoca che viviamo, è un piccolo libro di grande valore simbolico. Un libro che racconta di missioni commerciali e civili in grado di poter curare e confortare l'anima sia dei commercianti che dei loro clienti. “Guida alle librerie indipendenti di Roma” (NDA, 2011) è una “guida scritta a piedi”, destinata a essere e restare memoria storica di un momento economico, politico e culturale estremamente complicato, in cui parecchie piccole librerie si ritrovano a cedere di schianto di fronte agli abnormi magazzini mainstream delle grandi catene, e al deficit intellettivo e spirituale dell'Italia massacrata dal forzismo, e inquinata dalla stupidità catodica. Ma altre piccole librerie rimangono in piedi. Cercano di reinventarsi. Si fanno più selettive, o più specializzate ancora. Differenziano i servizi.
E queste piccole librerie diventano un esempio di resistenza e di tenacia. Come scrivono le autrici: “Questa guida ci è costata chilometri di strada, centimetri di suole andate a male e bibliche sudate. Eppure, l'incontro coi librai ci ha sempre ripagato. A volte siamo rimaste con loro ore ed ore a parlare di letteratura, politica o della migliore ricetta […] A loro è dedicata questa guida. Alla testardaggine con cui difendono, con le mani e il cuore, il mestiere che amano”. Ben fatto. Ben fatto, e cerchiamo di esserne degni un po' tutti, ogni giorno, e di applicare l'esempio interiorizzato. Con semplicità.
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105 librerie indipendenti romane: divise per zone. 105 librerie scelte dalle tre autrici, le esordienti Roberta Barbi, Sara Regimenti ed Egilde Verì, giornaliste poliedriche e duttili, in base al loro gusto, al loro fiuto e alla disponibilità dei titolari. Per intenderci, manca una realtà antieroica, solare e riservata come la Libreria Tilopa di Monteverde Vecchio: conoscendo il titolare, semplicemente ha preferito sorridere e restare in silenzio. Questione di stile, e di essenza.
Per ogni libreria, Barbi, Regimenti e Verì indicano genere, data di nascita, indirizzo, telefono, sito internet (quando possibile), mail, orari, referenti e addirittura un “ipse dixit” del titolare: quindi, appare una scheda di presentazione, molto parlata, diciamo pure spesso scanzonata, in ogni caso alla portata di chiunque. Non c'è nessuna arroganza e nessuna artificiosità. C'è grande semplicità e un'apprezzabile umiltà: le tre autrici si sono messe a servizio della causa. E la causa è la divulgazione dello spirito dell'indipendenza: dell'orgoglio delle piccole realtà artigianali.
Tra le meraviglie di Roma, 2011, una libreria specializzata in fumetti francesi in un paese non francofono (“L'aventure” di via del Vantaggio: niente di simile in Inghilterra, Germania, Spagna), una dedicata a libri distribuiti in Inghilterra e negli States, non solo in Italia (“The Lion Bookshop” di via dei Greci) e un'altra capace di far arrivare qui qualsiasi cosa dall'altro capo del mondo (“Anglo American Book” di via della Vite); c'è l'isola nipponica “Doozo Art Book e Sushi”, con caffetteria e ristorante, in via Palermo, e c'è “Libri necessari”, che ogni giorno o quasi regala libri gratis a chi passa, per stuzzicare i più riottosi alla lettura. Ancora: ecco la bella “Altroquando” di via del Governo Vecchio, specializzata in cinema, nata per omaggiare un vecchissimo speciale di Dylan Dog disegnato da Attilio Micheluzzi, e la serale e fedele alla piccola e media editoria “Fahrenheit 451” di Campo de' Fiori; oppure, la più antica libreria francese fuori dalla Francia, la “Librairie Française” di piazza San Luigi de' Francesi, e la più grande libreria russa d'Italia, vale a dire “Il punto” di via della Cordonata.
Non finisce ancora. C'è la libreria consacrata all'Africa, con tanto di caffetteria (“Griot”, di via di Santa Cecilia), e quella nata per essere il punto di riferimento per i polacchi, la “Ksiegarnia Polska” di circonvallazione Nomentana; c'è quella tutta dedicata ai bambini, fino ai quattordici anni: si chiama “Il brucalibro” e si trova in via Nemorense. Naturalmente c'è un cult per il modernariato come “900 di Carta” di Archie Pavia, e uno scrigno di chicche monteverdine come la stoica, immutabile e snobissima “Pugacioff” di via Barrili. E poi c'è l'idea più divertente di tutte, almeno secondo chi scrive – vale a dire, la libreria Giufà di San Lorenzo: tempio minimal della cultura del book-bar, consacrato a un leggendario figuro della cultura di tanti paesi mediterranei: il furbo-sciocco Giufà.
Diciamo questo. Con tutti gli enormi difetti che sta dimostrando la nostra capitale, è piacevole accorgersi che è rimasta in piedi tanta intelligenza e tanta fiducia nella cultura e nelle arti, nonostante tutto: il sogno è che dai semi di certe attività fioriscano un giorno magnifici esempi nuovi. Intanto, prendiamo atto che ci sono state tre giornaliste che hanno speso tempo, amore, sensibilità e fatica per raccontare a tutti gli italiani, non soltanto ai romani, quanto Roma letteraria stia combattendo per mantenere viva la propria dignità, la propria incredibile ricchezza, tutta la propria diversità.
È qualcosa. È un segno di vita. E di speranza. Piccola, ma scintillante. Confidiamo in una nuova edizione, tra tre anni, per raccontare magari la gioia d'un paese liberato dai forzisti e dalle grinfie delle orrende megalibrerie. Alè.
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Roberta Barbi (Roma, 1978), tra web, agenzie di stampa e radio, si è occupata di giornalismo sociale, musica, enogastronomia e viaggi. Sara Regimenti si è occupata negli anni di cronaca bianca e cultura e ha collaborato per diversi uffici stampa, fra cui quello dell'Estate Romana. Collabora con BooksBlog. Egilde Verì, giornalista, ha lavorato per radio, tv, web e carta stampata.
Roberta Barbi, Sara Regimenti, Egilde Verì, “Guida alle librerie indipendenti di Roma”, NDA Press, Rimini 2011. Introduzione di Andrea Satta.
Gianfranco Franchi, aprile 2011.
Prima pubblicazione: Lankelot.
“Guida alle librerie indipendenti di Roma” (NDA, 2011) è una “guida scritta a piedi”, destinata a essere e restare memoria storica di un momento economico, politico e culturale estremamente complicato…