Cosa contiene il Porto Franco? Tutto (quasi…) il mio archivio di critica letteraria (approfondimenti, interviste, saggi brevi, recensioni), composto da scritti apparsi tra Lankelot, BlowUp, Secolo, Riformista, Mangialibri, Ponte Rosso, Absolute Poetry, Alfabeta2 e altre riviste, tra 2002 e 2023; ad oggi, scandagliando la sezione “Letture“, potete contare su 1523 diversi titoli. L’attività degli ultimi […]
Extra
[indefinito rumore di fondo]
[indefinito rumore di fondo] “Cosa sta cercando, in particolare?” “Niente di quel che avete qui” – le rispondo. “O almeno: non credo”. “Vediamo…” “Ah. Sto cercando un libro su tutte le canzoni di Cat Stevens, album per album, b-side e rarità incluse. Esiste?” “Mmm. Non a scaffale. Magari poi vediamo cosa dice il database. Poi?” […]
Tino Gavardo, il Belli di Capodistria
A Roma salutano ogni giorno la statua del Belli, là in viale Trastevere, sulla riva destra del fiume. A Milano, naturalmente, c’è un monumento dedicato a Carlo Porta, ottocentesco. A Capodistria, invece, non c’è traccia di un monumento dedicato a Tino Gavardo. Cercate pure, in ciò che rimane della nostra antica città, circondata oggi da […]
San Lorenzo del Pasenatico e uno Zotico istro-romano
Quello di “Zotico” è un mistero istriano antichissimo e profondamente simbolico; forse irresolubile. Nelle scorse settimane, un nostro solerte collaboratore ha sondato, sin qua invano, la gloriosa Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, domandando illuminazioni e spiegazioni in proposito. Possibile che una vicenda così sensibile, amara e nostrana possa andare smarrita? A questo punto […]
Theodor Mommsen, le lapidi romane di Rozzo e uno sciagurato parroco “oriundo della Carniola”
Cosa lega l’ameno borgo istriano di Rozzo, il leggendario storico, filologo ed epigrafista tedesco Theodor Mommsen [Nobel per la Letteratura 1902, “massimo maestro vivente della scrittura storica”], e un altrimenti oscuro parroco sloveno, Don Golmeier, andato a predicare la “sua” civiltà in Istria con i suoi limitati mezzi educativi? Vi raccontiamo un’esemplare storia istriana di […]
Si chiamava Zeichen, veniva da Fiume
Si chiamava Zeichen, veniva da Fiume. Si chiamava Valentino, era un poeta fiumano, bambino negli anni della nostra disgrazia: profugo bambino, classe 1938, esule qui nell’Italia rimasta, lontano dalla perduta avita patria, dalla “Heimat”. Si chiamava Zeichen, e davvero è stato il segno delle sofferenze spirituali di tanta nostra gente – la parola “Zeichen” questo […]
Renato Rinaldi, da Portole. Poeta istriano
“Avara fu la vita a Renato Rinaldi” – scriveva Paolo Blasi – “ma la sua poesia lascerà luminosa la ricordanza nelle lettere istriane”. “Renato Rinaldi nacque l’8 aprile 1889 a Portole, la borgata solitaria e ridente che s’affaccia sulla valle del Quieto. Era figlio di Maria Dell’Osto e di Matteo, segretario comunale. Frequentò il Ginnasio […]
10 marzo 2023. Roma marcia per il Tibet
87mila tibetani uccisi dall’esercito del Partito Comunista Cinese, soltanto a ridosso della rivolta tibetana del 10 marzo 1959, figlia di 9 anni di oppressione e di una insopportabile occupazione. Occupazione militare – e sinizzazione inclusa, stile “impero han” – che ancora oggi perdura. Centinaia di monasteri e di templi distrutti e saccheggiati, oppure sfregiati e […]
Come un cane che esce da un pantano
“La letteratura è un’arte profondamente concettuale; anzi, a dire il vero, resta l’unica arte concettuale. Le parole sono concetti; i cliché sono concetti. Nulla può essere affermato, negato, relativizzato, irriso senza il supporto dei concetti e delle parole. Da qui, la sorprendente robustezza dell’attività letteraria, un’attività che può persino rinnegare se stessa, autodistruggersi, autodichiararsi impossibile, […]
Corrado era un ragazzo gentile
Corrado era un ragazzo gentile, era difficile credere che stesse a un passo o due dai cinquanta. Era un ragazzo. Era gentile, di una gentilezza profonda. Apprezzato giornalista del “Piccolo”, sembrava destinato a diventare una firma altrove: io lo vedevo a scrivere di costume sul “Corriere” o sulla “Stampa”, brioso e mite. E così triestino. […]