Besa
2010
9788849707120
Discreto divertissement pop firmato da Simone Consorti, narratore romano classe 1973, “A tempo di sesso” è un'indagine sulla misteriosa scomparsa di una ragazza: è un quaderno di prose mosaicali con tinte thriller e sentimentali, fondato su una scrittura leggera e su un'onesta capacità di scandagliare contrasti, contraddizioni e ombre della psiche. Il romanzo non ha niente di pretenzioso: non è sperimentale nella scrittura e non nasce per stupire o per scandalizzare. È una matrioska capziosetta, va. A livello strutturale, è suddiviso in tre parti (“Interrogatori”, “Stella”, “Il corpo del reato”): la migliore delle tre è sicuramente la prima, quella più prossima a un rompicapo di buona fattura. Si direbbe, in generale, che questa sia un'opera nata per intrattenere e dilettare, punto. Eppure nella scrittura di Simone Consorti si respira senza difficoltà qualcosa di più: la possibilità di una futura grande narrativa generazionale e sentimentale, una bella serie di letture interiorizzate a dovere, una notevole sensibilità nei confronti del presente – tecnologico, territoriale, sociale. Questa è la ragione per cui ogni volta che leggo un suo nuovo libro mi aspetto qualcosa di spiazzante, di evolutivo, di altro. Avevo letto “A tempo di sesso” quando era un manoscritto: non ero rimasto entusiasta, mi sembrava un libro di transizione. Non posso che confermare il giudizio. Un dignitoso libro di transizione, un apprezzabile esercizio di stile. Consorti deve guardare molto più in alto.
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Stella è sparita. Noi tutti stiamo cercando di capire chi era Stella. Qual era il suo mondo. Per quale ragione può essere sparita. Era una ragazza piena di fantasie. Aveva spirito artistico ma nessun talento. Aveva una storia clandestina con un uomo sposato. Forse aspettava un figlio. Quell'uomo sposato era un politico. Mannaggia, siamo alle solite. Le solite cose italiote. Stella aveva, poi, tutta una serie di amicizie un po' sinistre, nate in chat. In chat lei domandava soldi. Domandava soldi per fare un sacco di cose, Lady Chat-terley. Era una ragazza che aveva sofferto parecchio. Era rimasta orfana prima del tempo. Aveva perso l'orientamento. Non trovava più senso nelle cose. Stella aveva una gemella. Mmm.
Nel suo diario, Stella scriveva che aveva sulla coscienza il suicidio di suo cugino. Che suo cugino, prima, le aveva fatto un sacco di regali. Che di uomini ne aveva avuti parecchi. Così tanti che non ricordava neanche il nome del primo. Che di psicologi ne aveva avuti diversi, nessuno in grado di capirla abbastanza da decidere che dovesse diventare il solo. Uno di questi dottori pensava fosse una sorta di ninfomane dell'anima. “Però non so se era vero, perché io non amo che qualcuno entri nei miei pensieri, o comunque preferisco che le persone entrino ed escano e che uno anestetizzi l'altro, disinnescandolo”, dice lei. Stella era una che pensava di avere un ruolo sociale. Di essere abbastanza brava, perché certe volte, quando i mariti tornavano indietro dalla moglie, allora “io ritorno la puttana e la moglie una santa, degna di qualche regalo riparatore e di un bel viaggio esotico al sole. Per questo ritengo che il mio bilancio sia pari, e che i matrimoni che ho contribuito a rompere siano altrettanti di quelli che ho salvati”. Addirittura.
Avanziamo nella ricerca della verità su una cittadina capace di richiamare su di sé qualsiasi sospetto. È una figura caotica, parte d'una società piccolo borghese in piena e inequivocabile decadenza. È sciagurata, e passionale. Tornerà nei prossimi libri di Consorti, debitamente trasfigurata, meno spettrale del previsto.
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Simone Consorti (Roma, 1973), letterato e scrittore italiano. Laureato in Lettere con una tesi sui lapsus freudiani in Pirandello, insegna a Pomezia. Ha esordito pubblicando “L'uomo che scrive sull'acqua aiuto” per Baldini & Castoldi nel 1999 (Premio Letterario Euroclub Linus 1999).
Simone Consorti, “A tempo di sesso”, Besa, Nardò, 2011. 9788849707120
Gianfranco Franchi, aprile 2011.
Prima pubblicazione: Lankelot.