Azimut
2005
9788860030054
C'era una volta un ragazzo che veniva dalla borgata. Sapeva giocare a pallone e stava crescendo senza papà. S'era innamorato di una borghese che studiava al Visconti, e sognava ad occhi aperti di ritrovarsi nella Primavera della Roma. E c'era, in quel mondo, una spaccatura insanabile tra quelli che crescono senza speranza di poter migliorare, e magari si ritrovano a campare di furtarelli e di violenze, e quelli che sono nati nelle famiglie giuste, e senza faticare possono avere tutto quel che desiderano. L'opera prima di Adriano Angelini (Roma, 1968) pubblicata da Azimut nel 2005 (primo volume della collana “Facies”) racconta cosa succede quando la prospettiva di una vita di sacrifici eccessivi si fa intollerabile, e cosa quando un sogno sembra potersi realizzare. È una storia d'amore giovanile, un romanzo di formazione e una storia di calcio: un pezzo di letteratura pop, intelligente e sensibile nei confronti dei contrasti, delle contraddizioni e delle ingiustizie del nostro tempo. Interpretate e raccontate senza tuttavia nessun intento moralistico o pamphlettaro: Angelini ha preso atto di certi guasti, dello strapiombo che ancora separa borgatari da romani bene, e ha voluto raccontare una storia plausibile di romani d'oggi.
C'è il ragazzotto buono, ingenuo e talentuoso che ha due speranze per poter crescere, la sua compagna e il provino con la Roma; c'è suo fratello, altrettanto ingenuo ma sicuramente senza scrupoli (senza coscienza), che non si fa problemi a rubare una moto di lusso e a vedere pestato il proprietario, e quando ormai è troppo tardi per rimettere a posto le cose finisce male, in moto. C'è la ragazza di buona famiglia che semplicemente s'innamora della purezza selvatica di Nino, il calciatore (limpido omaggio ai versi di De Gregori, esplicitato in quarta); e pur di stare vicino a lui sembra pronta a mettersi tutti contro, famiglia e amici borghesotti, che vedono male un borgataro assieme a una come lei. C'è la voce del popolo romano, resa magnificamente tramite il dialetto – un ritmo serratissimo, convincente, credibile: autentica presa diretta, non senza incursioni nel gergo (“pezzo” per “pistola”), e c'è la Roma che non puoi raccontare se non hai vissuto e capito. Quella per cui già frequentare certe scuole e vestirsi in un certo modo significa aver scelto da che parte stare, e che ambienti voler frequentare (a cosa appartenere).
Come se non bastasse, in questo libro c'è una storia di calcio raccontata non da un giornalista sportivo – ce ne saremmo accorti dall'assenza di stile o dalla povertà del lessico; Gianni Mura e Gianni Brera sono due atipici – ma da uno scrittore consapevole e preparato, che ti accompagna negli spogliatoi e in mezzo al campo, omaggiando la sua amata Roma e il capitano Totti (ancora indovinava i colpi di tacco: ricordiamocelo così), raccontando gli spalti dei campi di periferia (e il fenomeno della rabbia dei papà dei panchinari: p. 60), la storia di quelli che giocano a calcio nelle lavanderie, sui tetti (skyplayers: p. 75), l'approccio e il comportamento dei dirigenti delle tante squadre-vivaio della Roma (tra bonomia, volgarità spiccia, grande cuore e un po' di avidità).
Colonna sonora d'eccezione: due le canzoni protagoniste. La prima, eccezionalmente diegetica, è “Somebody” dei Depeche Mode; la seconda, “Without you I'm nothing” dei Placebo. In certi momenti, si ha la sensazione che Angelini – come il suo Nino – sia riuscito a fare un colpo di tacco senza nemmeno guardarsi indietro, restituendoci una visione di Roma, della nostra Roma di oggi, altrimenti patrimonio della scrittura di narratori come Paris, Lodoli, Acitelli. Altrove, si osserva quanto intatta sia rimasta la purezza adolescente dei sentimenti del narratore – e dei suoi personaggi, e si sorride del piccolo incanto. È un libro di calcio, di vita, di morte, d'amore; di furti e di provini, di colpi di fortuna e scelte di vita. “Da soli in mezzo al campo”, infine, a volte vorremmo restare; ma senza più nessuno intorno, soltanto il cielo che ci schiaccia. Soltanto le nuvole.
EDIZIONE ESAMINATA E BREVI NOTE
Adriano Angelini (Roma, 1968), giornalista e scrittore romano. Ha esordito pubblicando “Da soli in mezzo al campo” (Azimut, 2005). Scrive sulla gloriosa webzine “Il Paradiso degli Orchi”. Collabora con case editrici (XL) e quotidiani (“Il Foglio”). È traduttore dall'inglese.
Adriano Angelini, “Da soli in mezzo al campo”, Azimut, Roma 2005. Collana Facies, 1.
Gianfranco Franchi, aprile-maggio 2009.
Prima pubblicazione: Lankelot.