Minimum Fax
2005
9788875210700
Raccolta di articoli, saggi brevi e frammenti di Jack London, “Pronto soccorso per scrittori esordienti” (Minimum Fax, 2005), curato da Monica Crassi, per la traduzione di Andreina Lombardi Bom, è un bignami del “Martin Eden” completo di qualche curiosità non sempre marginale o irrilevante. L'idea di avvicinare neofiti e curiosi al grande Jack con questa scorciatoia è simpatica – è carina – ma niente di più. Mi sembra pacifico. La confezione parla da sola, con tanto di foto sgranata dell'artista in copertina; ma io, che in questo periodo della mia vita ho un gran bisogno di Jack London, ho deciso di comprare lo stesso questo libruzzo, proprio nella romantica cornice della libreria Minimum Fax di Santa Maria in Trastevere, là dove un tempo sedeva un introverso libraio piemontese, e oggi siede un brillante e intelligente giovane libraio capitolino. E stiano come stiano le cose, mi sono nutrito di questi singhiozzi di intelligenza di London proprio come in adolescenza, e ho meditato a lungo. Soprattutto sulla sua lezione principe: lavorate, sacrificatevi, concretizzate. È tutto lì, a ben guardare.
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Nel primo frammento (apparso su “The Editor” nell'ottobre 1899), London sgombra subito il campo dagli equivoci: non si sta rivolgendo agli autori commerciali e dozzinali, ma agli artisti che hanno ambizioni e ideali. Consiglia loro di lavorare sul loro talento – non sulla genialità: quella è rara avis – e di non rinnegare mai la loro personalità artistica. Per questo, è necessario fondare la propria scrittura su una grande preparazione. “Devi studiare” - ripete Jack - “Devi arrivare a interpretare il volto della vita con intelligenza” (p. 22). E devi saper scegliere cosa leggere. Facile a dirsi, ma il principio è buono lo stesso.
Nel secondo, London risponde a un suo ammiratore, l'impiegato postale Cloudesley Johns. È uno che vuole scrivere; e vuole scrivere il grande libro della “filosofia della strada”. Lo scrittore gli suggerisce di non essere didascalico, di far sì che i personaggi spieghino, con la loro condotta e i loro discorsi, quella filosofia; chissà, forse sta già pensando a come impostare il suo “The Road” (1907). Nel settimo, involontariamente spiega perché non potrà rispondere mai a tutti gli esordienti: uno scrittore non è un'agenzia letteraria, né un filantropo. Deve campare. Il frammento è apparso su “Ability” nell'aprile 1905. Più avanti, potrete apprezzare anche le stroncature (private) di London agli esordienti più improponibili; a volte, senza tatto. Come dovrebbe essere, come si conviene.
Nel terzo, “La questione del nome” (apparso su “The Writer” nel dicembre 1900), London conforta gli esordienti ricordando loro che nessun artista consacrato è stato diverso da loro, un tempo. La strategia è realizzare l'impossibile, puntare alla grandezza, e ripetere sempre la stessa impresa. La terra la conquistano soltanto “i figli del lavoro duro”. Capito? Capito.
Nel quarto, eponimo (apparso su “The Junior Munsey Magazine” nel dicembre 1900) e nel quinto frammento (fonte, “The Critic”, settembre 1902), l'artista padre del “Richiamo della foresta” si concentra sul pratico, ma non meno fondamentale, aspetto economico, ribadendo che chi sceglie di diventare artista – o chi sente di esserlo – non deve mai dimenticare che quel sentiero deve portarlo al benessere e alla serenità economica. Sembra un consiglio elementare ma non lo è affatto. L'artista deve sposare idealismo e materialismo. Sogno e concretezza. Deve imparare a servirsi della critica. È un'arma, la critica.
Nel sesto frammento, “Farsi pubblicare” (in “The Editor”, marzo 1903), London ricorda i suoi anni di gavetta: la sua disperata ricerca di pubblicazione almeno nelle riviste letterarie, le sue congetture sul misterioso iter necessario per guadagnarsi quattro colonne. La morale della favola è la solita: “LAVORATE”. Quattro sono gli aspetti essenziali della vita: buona salute, lavoro, una filosofia di vita, sincerità. Sì, andate a leggervi (rileggervi: meglio) “Martin Eden”. Ha spiegato tutto, con classe, profondità, intensità e arte, in quel romanzo. Mi piace pensare che i giovanotti che hanno deciso di comprare questo libretto siano tutti andati, con entusiasmo e convinzione, a cercarsi quel libro. Non è un caso che la curatrice abbia dedicato la positio princeps – ultimo pezzo – non a un articolo, ma a un passo scelto del “Martin Eden”. È là che Jack spiega tutto: genesi del sogno d'essere artista, sacrificio e sofferenza dell'artista mancato o fallito, entusiasmo e soddisfazione dell'artista emergente, e... soliti guasti, cose della vita. Ma questa è un'altra storia. Intanto, emergete. Forza.
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Jack London (San Francisco, 1876 – Glen Ellen, California, 1916) scrittore americano.
Jack London, “Pronto soccorso per scrittori esordienti”, Minimum Fax, Roma 2005. A cura di Monica Crassi. Prefazione di Giordano Meacci. Traduzione di Andreina Lombardi Bom.
Gianfranco Franchi, marzo 2010.
Prima pubblicazione: Lankelot.