Absolute Beginners

Absolute Beginners Book Cover Absolute Beginners
Colin MacInnes
Arcana-Fazi
2004
9788879662871

Seconda parte della trilogia di Londra di Colin MacInnes, pubblicato dopo “City of Spades” e prima di “Mr. Love and Justice” tra 1958 e 1960, “Absolute Beginners” è un romanzo di formazione pop, e uno spaccato generazionale appassionante e intelligente. È l'estate di un ragazzo e di un movimento giovanile che sognava di poter cambiare gli equilibri culturali dell'Inghilterra, superando le divisioni razziali, i pregiudizi, il nazionalismo.

Protagonista è la generazione degli adolescenti inglesi degli anni Cinquanta: la prima consapevole della libertà e delle potenzialità d'essere teenager, nata come un fiore sulle rovine della guerra, antagonista ed euforica, smaniosa di indipendenza e di autonomia; la prima con un po' di denaro per le mani, e molte responsabilità in meno (p. 9). È una generazione internazionalista e pacifista (p. 25), estranea ai conflitti di classe (p. 39), non necessariamente antiamericana ma cosciente della necessità d'essere altro dall'America (p. 56); è una generazione che confida in una indole analoga in tutta la gioventù del mondo, e che sogna una rivolta di tutti i giovani per rivoluzionare il sistema. Siamo nel pieno dell'ultimo boom economico occidentale; questa oggi impossibile fiducia nel futuro e nel prossimo era reale, concreta, condivisa. E questo a dispetto delle inevitabili resistenze della borghesia e delle oligarchie dominanti; degli scontri etnico-sociali, e culturali in generale; le intelligenze di questo libro si mostrano possibiliste, e vellicano il sogno della trasformazione.

Personaggio principe, il narratore: un fotografo freelance che ha imparato a conoscere ed esercitare l'arte della fotografia provando e sbagliando, e che della sua arte sta imparando a fare mestiere. Non beve alcolici, a meno che non ci sia di mezzo qualche delusione amorosa, e non si riconosce nei due partiti politici. Vive da solo ma ascolta le domande d'aiuto della famiglia; partorito in un bunker durante un bombardamento tedesco, “baby blitz” è un secondogenito riottoso alle regole ma molto sensibile ai cambiamenti in atto. Vive in un quartiere malridotto perché costa poco; crede che le case, come l'aria, i parchi e l'acqua, dovrebbero essere gratis (p. 49). Vestiti a parte, possiede una radio, un giradischi e mucchi di dischi e libri che colleziona a centinaia e ogni Capodanno decima, lanciandoli dalla finestra – eccetto quelli che ama davvero, s'intende. Ama il jazz e si promette, un bel giorno, di vedere tutto il mondo; per adesso, a parte Brighton, non è mai uscito da Londra. Al termine della sua ultima estate potrà decidersi per partire alla cieca, finalmente: cercando un rifugio impossibile e una consolazione alle ferite dell'esistenza. Fiero d'aver maturato un'identità ormai irrevocabile, nei suoi tratti fondanti.

Nell'ultimo anno del suo sogno da teenager vuole lasciarsi andare alle emozioni e alla fantasia. Suo padre è un ossesso dagli anni Trenta; ha 48 anni ma si sente vecchio – la moglie sente che sta per morire – e rimpiange di non aver avuto libertà né benessere. È la coscienza storica del quartiere in cui hanno vissuto, e sta scrivendo un libro su quel quartiere. Sarà l'estremo lascito al figlio, quello più simbolico (i soldi in fin dei conti non valgono quanto l'opera d'una vita: siete d'accordo?); assieme alla lezione orgogliosa e triste della sconfitta sua, e della sua generazione.

E poi c'è Suzette, detta crepe Suzette perché ti viene voglia di mangiarla, per quanto è carina; ha 17 anni, balla come un angelo, è pazza per i negri ma sogna un matrimonio distinto. È sanguemisto ebrea-scozzese-gibilterrina, e il fotografo ragazzino è inevitabilmente innamorato di lei. D'altra parte: a che serve essere giovani se non si viene amati? (p. 58). Non hanno mai fatto l'amore, soltanto ci sono andati vicini; la loro relazione è sospesa e inespressa. Figuriamoci quando lei si legherà a un altro: le reazioni estreme e adolescenziali del fotografo saranno quelle prevedibili, tardo romantiche, grottesche ma inevitabilmente tenere. Suzette è l'allegoria della rivoluzione culturale sognata dal fotografo; è impossibile possederla, perché è un simbolo. Potrà corteggiarla, potrà disperarsi per le sue debolezze, e per la sua appartenenza a un altro – ad altri – ma non potrà stringerla mai. È un eterno femminino, quello di Suzette, sovraccaricato da politica e musica: la politica e la musica del teenager ribelle, quello che pretende di plasmare un futuro che non c'è, di contaminarlo con la sua energia, e la sua anarchia.

Qualche parola sui personaggi minori. Big Jill, la migliore amica del narratore, è una grossa lesbica-magnaccia: coordina le sue ragazze ed esce di casa soltanto quando fa buio, per ritirarsi in qualche club. Wizard detto Wiz odia tutti: ebrei, negri, stranieri, vecchi. Odia tutti eccetto i teenager. È un trafficone molto appariscente, biondo come Marlon Brando; e poi ecco Ed, ex Teddy Boy caduto in rovina, teppistello che cerca una posizione diversa, magari in un altro gruppo.

Absolute Beginners” è l'Inghilterra giovane degli anni Cinquanta che affronta lo shock dei conflitti etnici e della musica rock; i teenager che assumono potere e decidono parte del mercato culturale della nazione; la formazione di un ragazzo che sta per perdere il padre, e per ammettere che non potrà mai possedere il suo grande amore; la prova dell'esistenza d'un magma fertile che ha iniettato speranza e luce cinquant'anni dopo, in noi che vaghiamo tra le rovine dei sogni e le fatiscenti questioni politiche dell'atto ultimo dello Stato moderno. Un film con Patsy Kensit forse passerà di moda anche nella nicchia dei giovanotti appassionati di cultura inglese, tra non molto; questo romanzo, invece, rimarrà tesoro di quanti vogliano capire cosa stava succedendo allora. Niente di più bello si può dire di un'opera d'arte che questo; al di là delle sue qualità estetiche mediane, ché MacInness sembra il papà socialista di Hornby, ci sono quelle politiche e storico-letterarie e musicali – c'è il testamento di un mondo di ragazzi che ragazzi rimarranno in eterno.

Ed è proprio questo che ti dà il jazz: ti risolleva il morale e ha sui nervi l'effetto di un bagno turco con massaggio. Lo so che molte brave persone (mio padre, per esempio) pensano che il jazz sia solo rumore, confusione e suoni indirizzati ai genitali, piuttosto che all'intelletto, ma vorrei che mi credeste quando dico che non è così, perché è una musica che ti fa stare bene in un modo semplice, ma sostanziale. Il modo migliore per spiegare questa sensazione è dire che ti fa sentire felice. Quando sono stanco e depresso, cosa che mi capita spesso, un po' di buona, pura musica jazz mi tira su – è un metodo che non fallisce” (p. 182).

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Colin MacInnes (Londra, 1914 - 1976), giornalista e scrittore inglese, cresciuto in Australia.

Colin MacInnes, “Absolute Beginners”, Arcana/Fazi, Roma 2004. Traduzione di Claudio Mapelli.

Prima edizione: Absolute Beginners”, 1959.

Adattamento cinematografico: Absolute Beginners”, di Julien Temple, 1986.

Gianfranco Franchi, febbraio 2009.

Prima pubblicazione: Lankelot.